Sul plurale di voltastomaco
non tutti i vocabolari concordano: alcuni lasciano il vocabolo invariato, altri lo
pluralizzano in "-chi" o in "-ci", altri ancora sono "possibilisti" (invariato o plurale). Personalmente lo pluralizziamo
perché seguiamo la "legge" che regola il plurale dei nomi composti.
Tale legge stabilisce che i nomi composti di una voce verbale (voltare) e di un
sostantivo singolare maschile (stomaco) prendono la normale desinenza del
plurale: il voltastomaco / i
voltastomaci/chi. Vediamo, ora, i vocabolari consultati. DOP, non
specifica, quindi varia; De Mauro, non specifica, pertanto varia; Devoto-Oli,
pluralizza in "-chi"; Gabrielli, pluralizza in "-ci" o in
"-chi"; Garzanti, come il Gabrielli; Treccani, invariato; Palazzi,
non specifica, quindi varia; Sabatini Coletti, invariato o puralizza in
"-ci" o in "-chi"; Zingarelli, pluralizza in
"-chi". Quanto a stomaci o stomachi, preferiamo la forma in
"-ci" perché i sostantivi in "-co" sdruccioli (con
l'accento tonico sulla terzultima sillaba) nel plurale, generalmente, perdono il suono gutturale: parroco /parroci; sindaco /sindaci. Una rapida ricerca con Googlelibri, però, sembra darci torto: 311.000 occorrenze per stomachi e 22.700 per stomaci.
lunedì 15 maggio 2017
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