di Salvatore Claudio Sgroi *
Il
volumetto di Alvise Andreose, Nuove
grammatiche dell'italiano. Le prospettive della linguistica contemporanea
(Carocci 2017, pp. 166) si caratterizza come un avviamento selettivo alla
moderna grammatica dell'italiano, soprattutto la sintassi (pp. 33-134) rispetto
alla morfologia (pp. 135-40) e alla fonologia (pp. 141-50), a parte una
introduzione storico-teorica su nozioni saussuriane e chomskyane (pp. 11-32) e una
aggiornata bibl. ragionata (pp. 151-66). Ma manca un indice delle parole
tecniche e degli ess., utile per una consultazione pur occasionale. Destinatari
del testo chi voglia cogliere le differenze tra la tradizionale grammatica
scolastica e la teoria grammaticale moderna degli ultimi 30 anni. Lo sforzo del
lettore sarà quindi duplice. Capire termini, definizioni teoriche moderne (con
inevitabili divergenze terminologiche) e nel contempo confrontare tali nozioni
con quanto egli ha depositato nella sua coscienza metalinguistica lungo il suo
percorso scolastico (13/17 anni, se diplomato/laureato). Il bilancio sarà
positivo se grazie alla nuova teoria sarà in grado di superare le contraddizioni
della grammatica tradizionale e soprattutto se riuscirà a cogliere meglio il
funzionamento della lingua nazionale, o evidenziare i punti ancora poco chiari.
Dell'italiano si privilegiano qui gli usi più istituzionali, normativamente
"corretti", rispetto a quelli più variabili, pur qua e là accennati.
Chi preferisce a un'analisi
selettiva una trattazione più sistematica potrebbe ricorrere per es. alla
"Grammatica: parole, frasi, testi
dell'italiano" di Angela Ferrari e Luciano Zampese (Carocci pp. 406)
(su cui cfr. La grammatica? Una teoria al servizio della lingua).
L'A. si rifà
soprattutto alle grammatiche particolarmente innovative (soprattutto
Renzi-Salvi-Cardinaletti 1988-19951/20012, Schwarze 1988
tr. it. 2009, Andorno 2003, Salvi-Vanelli 2004, Prandi-De Santis 2004-2011,
Simone-Berruto-D'Achille 2010-11, ecc. Scarta quindi quelle più tradizionali:
Serianni 1988, Dardano-Trifone 1983-1997, ecc. Ma omette anche Vittorio Coletti
Grammatica dell'italiano adulto (il
Mulino 2015), pur sensibile alle "valenze".
In
un'ottica contrastiva rispetto alla grammatica scolastica Andreose distingue
(cap. 9.1), all'interno delle frasi (genericamente) "subordinate" o
"dipendenti", due tipi. (A) le frasi "nucleari" o
"argomentali", perché secondarie sì ma essenziali alla principale,
es. (i) Piero vuole [che tu gli dia il gelato], (ii) [Comportarsi] così è inutile, (iii) Ritengo [di essere innocente], (iv)
Non so [che cosa pensi] e (B) le "frasi
extra-nucleari" realmente secondarie in quanto non necessarie alla
principale, a loro volta distinte in (B-1) "avverbiali" o
"circostanziali" o "margini", così le causali, le finali,
le temporali, ecc., per es. [Dopo essere
arrivato] mi ha telefonato, ecc.
E ancora (B-2) le "attributive" ovvero le relative appositive, es. Passami l'incartamento [che ti riguarda]".
Particolarmente
illuminante è l'analisi dei verbi intransitivi (cap. 7), ora distinti in
"inergativi" i.e. intr. con
avere, es. ho telefonato e in
"inaccusativi" i.e. intr. con essere,
es. sono partito. La distinzione consente
ora di capire le possibili trasformazioni sintattiche con i due tipi di verbi:
(a) Ne sono partiti due (cfr. ne guadagna molti) ma non *ne hanno telefonato; (b) Partita Alessandra (cfr. accompagnata Alessandra), sono uscito, ma non *Telefonato/a Alessandra, sono uscito;
(c) È tornata la luce Versus Il bambino tossiva (anziché *Tossiva il bambino), ecc.
Innovative
sono altresì le nozioni di "tema" (o "topic") e
"rema" (cap. 8.1), che ora fanno capire meglio la differenza pragmatico-comunicativa
tra l'attivo e il passivo, in frasi come (i) "Elisa [tema, oltre che soggetto sintattico, esperiente semantico] non ha visto Giovanni [rema]" e
"Giovanni [tema, ecc.], non è stato visto da Elisa [rema]"
(pp. 97-98).
Il
lettore potrà anche stupirsi di ritrovare la nozione di "soggetto
semantico", che richiama inevitabilmente la vecchia nozione di
"soggetto logico", riferita a dativi quali "A Maria", "mi",
"A Paola" negli ess. A Maria piacciono molto i bambini e Mi interessano molto questo argomento
(p. 99), A Paola, rincresceva molto della
situazione (p. 100).
Ma
anche l'oggetto sintattico ("lo")
e il dativo ("gli") sono
etichettati come "soggetto semantico" in frasi con soggetto
indefinito, quali "Lo hanno
tamponato in tangenziale" e "Gli hanno dato una multa".
Nuova
anche l'analisi delle "frasi ridotte" (cap. 9.4), tradizionalmente
"complementi predicativi dell'oggetto", es. "immaturo" in "Silvia ritiene Tobia [(che sia) immaturo]"; e "soddisfatto" in "Matteo sembra [soddisfatto]" a
partire da "Sembra che Matteo sia
soddisfatto". Ma è "frase
ridotta" anche il compl. "al
mare" in frasi quali "Ti
credevo [(che tu fossi) al mare]".
I
cosiddetti "verbi a ristrutturazione" (cap. 9.3.2) con "risalita
del clitico", caratterizzano ess. quali "lo posso vedere" (mono-frasale), più frequenti nell'italiano
meridionale, Versus "posso farlo"
(bi-frasale).
Notevoli
anche le "costruzioni fattitive / percettive" (cap. 9.3.1), es.
"L'ho visto / scalare il muro" bi-frasale
Versus "Gli ho visto scalare il muro"
monofrasale con un "gli"
dativo non proprio facile da spiegare, probabilmente analogico sul fattitivo Gli faccio scalare il muro.
Le
frasi "copulative" (con essere)
(cap. 8.4) sono distinte in "predicative" (es. Irene è la titolare della cattedra), "locative" (es. Le chiavi sono sul tavolo, l'appuntamento è tra poco), "specificative"
(es. La titolare della cattedra è Irene),
"presentative" (es. sul tavolo
ci sono le chiavi) e "identificative" (es. L'uomo col basco è mio fratello p. 105).
Il
lettore potrà continuare la degustazione, se ha ancora voglia, con le
"costruzioni marcate", i.e. frasi dislocate, a destra e a sinistra, tema
sospeso, anteposizione contrastiva, frasi scisse, la deissi, e tutto il resto.
* Docente di linguistica generale presso l'Università di Catania
Autore tra l'altro di
--Per una grammatica ‘laica’. Esercizi di analisi linguistica: dalla parte del parlante (Utet 2010);
-- Scrivere per gli italiani nell'Italia post-unitaria (Cesati 2013);
--Dove va il congiuntivo? (Utet 2013);
-- Il linguaggio di Papa Francesco. Analisi, creatività e norme grammaticali (Libreria Editrice Vaticana 2016)
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