Se apriamo un qualsivoglia vocabolario della lingua italiana
alla voce o lemma “ladro”, leggiamo: chi ruba o compie furti. Bene. Analizzando
però la parola, ricercandone l’etimologia, vale a dire l’origine, scopriamo una
cosa a dir poco… sorprendente: il vocabolo su menzionato, quando è “nato”, non
aveva affatto l’accezione attuale. Analizzare una parola significa ripercorrere
la strada che il vocabolo ha fatto, fin dal suo nascere, per giungere a noi.
Ripercorriamola, dunque. Ladro viene, manco a dirlo, dal latino “latro,
latronis”, derivato, a sua volta, sempre dal latino “latus, lateris” che
significa ‘fianco’, ‘lato’ e in origine indicava una persona che camminava ‘a
lato’, ‘a fianco’ di un personaggio di un certo rango al fine di proteggerlo da
eventuali aggressioni di malintenzionati; oggi diremmo che il ‘ladro’ era la
guardia del corpo di personaggi in vista. Il contrario, quindi, dell’attuale
accezione. Con il trascorrere dei secoli – come si sa – molte parole hanno
mutato il loro significato originario e il latino “latro”, infatti, si è
trasformato in ‘ladro’ acquisendo l’accezione odierna di… ladro.
Dal ladro passiamo all' "antenna", parola
attualissima considerata la presenza massiccia delle antenne televisive che fanno
bella mostra di sé sui tetti delle nostre case. Qui – a nostro avviso – il
discorso si fa più interessante perché ci sono due scuole di pensiero circa
l’origine della parola. Alcuni studiosi di etimologia (la scienza che studia la
“nascita” delle parole) fanno derivare il termine dal nome dell’antica città
della Sabina, Antenne, così chiamata dal latino “ante amnem”, ‘davanti al
fiume’. Da questa città veniva, infatti, il legname adoperato per la
costruzione delle antenne delle navi. Altri, invece – e noi, modestamente,
concordiamo – connettono il termine con il verbo “tendere”: l’antenna si
“tende” verso l’alto a captare le onde sonore o le immagini. Per questa
spiegazione non occorrerebbe neanche scomodare l’etimologia. Non è facile,
invece, spiegarci la presenza del prefisso “ante” che, certamente, è la
preposizione latina “ante” (davanti). Davanti a cosa? Onestamente non siamo in
grado di dare una risposta. È certo, invece, che i naturalisti chiamano
“antenne” quelle protuberanze di cui sono dotati moltissimi insetti e che si
“tendono” a captare i suoni e gli odori.
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La parola proposta da questo portale è: manzuola. Sostantivo femminile che vale "dispetto",
"offesa" e simili.
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