Due parole su un aggettivo che non si può
"comparativizzare": deteriore.
Molti (tutti?) lo adoperano al grado comparativo, "piú deteriore",
non sapendo, probabilmente, che di per sé è di grado comparativo significando
"piú cattivo", "peggiore". Viene, infatti, dal latino
"deterior", comparativo dell' aggettivo (non documentato)
"deter" (cattivo). Coloro, quindi, che dicono (e scrivono) "piú
deteriore" cadono in un madornale errore in quanto è come se dicessero
"piú peggiore". Questo "piú deteriore", insomma, è quanto
di... deteriore si possa leggere in alcuni critici cinematografici che non
provano vergogna nello scrivere frasi del tipo «l'attore ha messo in luce
l'aspetto piú deteriore di sé». Queste firme eccellenti mettono in luce,
invece, l'aspetto "piú deteriore" della loro lingua.
***
La parola che proponiamo da questo portale - non registrata in tutti i vocabolari
dell'uso - è il sostantivo deverbale temmirio.
Sta per argomento certo, inoppugnabile quindi prova certa, sicura. È tratto dal
verbo greco "tecmaíro" (io provo).
Ieri, leggendo un saggio di critica letteraria, mi sono imbattuta nella frase <<...la riflessione cade [...] sugli aspetti più deteriori...>>. L'autore risulta essere un professore ordinario di Lingua letteraria ecc. presso una università italiana... Ma forse il mondo accademico ritiene di potersi collocare al di sopra di grammatica e sintassi italiane :-).
I COMMENTI RITENUTI OFFENSIVI NON VERRANNO PUBBLICATI.
Giornalista pubblicista - laurea magistrale in "Editoria e giornalismo" - sono sempre stato attento alle problematiche linguistiche.
Titolare della rubrica di lingua del “Giornale d’Italia” dal 1990 al 2002. Collaboro con varie testate tra cui il periodico romano “Città mese”. Ho scritto "Un tesoro di lingua" e, con Carlo Picozza, giornalista di “Repubblica”, il libro “Giornalismo - Errori e Orrori. Per non essere piantati in Nasso dall’italiano”, con la presentazione di Lorenzo Del Boca, già presidente dell'Ordine nazionale dei giornalisti, con la prefazione di Curzio Maltese, editorialista di “Repubblica” e con le illustrazioni di Massimo Bucchi, vignettista di “Repubblica”. Editore Gangemi - Roma.
Volume vincitore alla III edizione del premio letterario nazionale "L'Intruso in Costa Smeralda". Con Carlo Picozza e Santo Strati ho scritto anche "S.O.S. Scrittura - Primo soccorso linguistico".
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Ieri, leggendo un saggio di critica letteraria, mi sono imbattuta nella frase <<...la riflessione cade [...] sugli aspetti più deteriori...>>. L'autore risulta essere un professore ordinario di Lingua letteraria ecc. presso una università italiana... Ma forse il mondo accademico ritiene di potersi collocare al di sopra di grammatica e sintassi italiane :-).
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