Questo modo di dire, oggi, essendo tramontata (quasi) la
moda della parrucca, soprattutto fra gli uomini, è adoperato solo in senso
figurato e si dice di persona "perbene" e reazionaria, che detesta le
novità e i cambiamenti di carattere sociale e politico, ma soprattutto si usa
nei confronti di una persona bigotta
(l'uomo con la parrucca, sotto il profilo semantico, è simile al misoneista). Il
modo di dire trae origine dal fatto che nel XVIII secolo la moda imponeva ai
gentiluomini l'uso della parrucca, elaboratissima, incipriata e terminante con
un "codino", una treccina di capelli - sempre artificiali - che
scendeva sotto la nuca. La rivoluzione francese vietò questa usanza prettamente
nobile ma i... nobili e i realisti, non curanti, continuarono a seguire la moda
per moltissimo tempo dopo. Cosí parrucca
e codino, oltre a identificare il ceto sociale, diventarono il simbolo
d'un'epoca e di una precisa mentalità. Coloro che portavano il
"codino" erano definiti, infatti, retrogradi, reazionari e non aperti
al "progresso". La locuzione si adopera ancor oggi, soprattutto nella
variante "essere un codino" e sta a indicare, per l'appunto, colui che è avverso a ogni novità, un
conservatore.
mercoledì 20 aprile 2016
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