Cortese dott. Raso,
la seguo sempre perché da lei apprendo molte cose. Le scrivo per un chiarimento di carattere grammaticale. La docente di lettere ha dato un'insufficienza a un componimento di mia figlia (III media) perché aveva scritto che "alcuni miei parenti venderono la casa senza interpellare la mia famiglia". L'insegnante sostiene che "venderono" non esiste, la sola forma corretta è "vendettero". È proprio così? "Venderono" è voce errata? Se, invece, si può adoperare tranquillamente - come mi sembra - quali argomentazioni posso portare a sostegno della mia tesi per convincere l'insegnante di avere sbagliato? Grazie infinite e complimenti per il suo lodevole impegno.
la seguo sempre perché da lei apprendo molte cose. Le scrivo per un chiarimento di carattere grammaticale. La docente di lettere ha dato un'insufficienza a un componimento di mia figlia (III media) perché aveva scritto che "alcuni miei parenti venderono la casa senza interpellare la mia famiglia". L'insegnante sostiene che "venderono" non esiste, la sola forma corretta è "vendettero". È proprio così? "Venderono" è voce errata? Se, invece, si può adoperare tranquillamente - come mi sembra - quali argomentazioni posso portare a sostegno della mia tesi per convincere l'insegnante di avere sbagliato? Grazie infinite e complimenti per il suo lodevole impegno.
Raimondo B.
Sesto Fiorentino
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Gentile amico, quando mi arrivano lettere del suo tenore cado
in depressione perché testimoniano la decadenza "docenziale" della
scuola italiana. Consigli all'insegnante della sua figliola di ripassare
(ammesso che l'abbia studiata) la grammatica italiana, nella fattispecie le
coniugazioni dei verbi. Dica a questa luminare della lingua che la terza
persona plurale del passato remoto dei verbi appartenenti alla II coniugazione
dispone di due desinenze: "-ettero" e "-erono". Si può dire, per esempio, tanto "credettero"
quanto "crederono"; "temerono" quanto "temettero".
"Venderono", quindi, non fa a pugni con la grammatica italiana anche
se per la professora (sic!) può essere
un pugno inferto al suo "stomaco linguistico".
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La parola che proponiamo oggi (non attestata nei vocabolari dell'uso) è: esodiario. Aggettivo sostantivato: attore che alla fine del dramma recita (recitava) qualcosa di divertente per... sdrammatizzare. Per l'origine si clicchi qui.
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La parola che proponiamo oggi (non attestata nei vocabolari dell'uso) è: esodiario. Aggettivo sostantivato: attore che alla fine del dramma recita (recitava) qualcosa di divertente per... sdrammatizzare. Per l'origine si clicchi qui.
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