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A proposito del plurale delle parole che finiscono in "-gia", la nota d'uso di "Sapere.it" (De Agostini) recita: «La regola tradizionale per formare il plurale di parole che finiscono con -gia dice che se la finale è preceduta da vocale il plurale mantiene la i; quindi grattugie. Tuttavia questa i non viene pronunciata, e se nel singolare serve a indicare la pronuncia palatale di g (come in giallo) davanti ad a, nel plurale perde questa funzione perché g si trova davanti a e. Per questa ragione la i tende a scomparire dalla scrittura e ormai si ammettono entrambe le forme. Bisogna anche ricordare che la forma *grattuggia, con due g, è scorretta».
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Dissentiamo totalmente. Seguendo questo ragionamento dovremmo togliere l' h alle prime tre persone singolari e alla terza plurale del presente indicativo del verbo avere. Chi ama la lingua segua la regola e scriva grattugie. Purtroppo buona parte dei vocabolari...
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Proponiamo all'attenzione dei lessicografi un neologismo
atto a indicare un'infiammazione ai denti: dentite.
Esiste, è vero, il termine "odontite", ma ha tutt'altro significato.
Dentite ci sembra perfetto essendo formato con il suffisso "-ite" che
nel linguaggio medico vale "infiammazione". Come si ha polmonite,
epatite, faringite, colite ecc. cosí si può avere benissimo
"dentite".
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