venerdì 13 novembre 2015
«Piú poco»
Due parole sull'avverbio "poco" perché non sempre
è usato a dovere. Poco, dunque, ha il comparativo organico "meno" con il superlativo, sempre organico,
"minimamente". Quest'ultimo, però, nell'uso comune, è sostituito dalle
forme regolari "pochissimo", "molto poco" e "assai
poco". Non diremo, quindi, voglio "piú poco" pane ma,
correttamente, "meno" pane. Solo nel superlativo relativo possiamo
avere, ed è forma corretta, "il piú poco" anche
se è preferibile "il meno": parla il
piú poco possibile. Meglio, però: parla il
meno possibile. Da rilevare, inoltre, che la forma tronca richiede
l'apostrofo, non l'accento come, spesso, si legge: un po' di pazienza, signori! La locuzione "poco a poco"
non è corretta perché ricalca l'uso d'Oltralpe; in buona lingua italiana ci
vogliono due "a": a poco a poco.
L'uso dell'apostrofo è facoltativo, obbligatorio solo nella locuzione
"poc'anzi". Concludiamo queste noterelle ricordando che l'espressione
"per poco..." richiede la negazione "non": per poco non inciampavo.
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2 commenti:
Cosa intende dire con "L'uso dell'apostrofo è facoltativo"?
Caro Anonimo,
voglio dire che apostrofare "poco" è lasciato al gusto stilistico dello scrivente. Si può scrivere, per esempio, "poc'acqua" o "poca acqua". Prendo spunto dalla sua domanda per specificare, però, che in questo caso, e in casi simili, "poco" ha funzione aggettivale, non avverbiale. Mi duole non averlo chiarito nel mio intervento.
Cordialmente
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