(come si legge e si sente dire spesso) ma "dirazzare" che, come si può leggere in un qualsivoglia vocabolario della lingua italiana, significa "perdere i caratteri della propria razza" tanto in senso fisico quanto in senso morale. In quest'ultimo caso si perdono le qualità morali della razza di appartenenza. È un cosí detto verbo parasintetico, vale a dire derivato da un sostantivo con l'aggiunta di un prefisso e di un suffisso. In questo caso il sostantivo è "razza" (l'insieme di individui appartenenti alla medesima specie, che si contraddistinguono per uno o più caratteri comuni, trasmissibili ai discendenti) con l'aggiunta del prefisso "di(s)-" (che indica allontanamento, separazione) e del suffisso "-are", proprio dell'infinito presente dei verbi della prima coniugazione. Nei tempi composti si coniuga con l'ausiliare avere. Si dirà correttamente, per tanto, che «Giovanni 'ha' dirazzato».
giovedì 25 giugno 2015
Sdirazzare? No, dirazzare
Il verbo corretto non è "sdirazzare"
(come si legge e si sente dire spesso) ma "dirazzare" che, come si può leggere in un qualsivoglia vocabolario della lingua italiana, significa "perdere i caratteri della propria razza" tanto in senso fisico quanto in senso morale. In quest'ultimo caso si perdono le qualità morali della razza di appartenenza. È un cosí detto verbo parasintetico, vale a dire derivato da un sostantivo con l'aggiunta di un prefisso e di un suffisso. In questo caso il sostantivo è "razza" (l'insieme di individui appartenenti alla medesima specie, che si contraddistinguono per uno o più caratteri comuni, trasmissibili ai discendenti) con l'aggiunta del prefisso "di(s)-" (che indica allontanamento, separazione) e del suffisso "-are", proprio dell'infinito presente dei verbi della prima coniugazione. Nei tempi composti si coniuga con l'ausiliare avere. Si dirà correttamente, per tanto, che «Giovanni 'ha' dirazzato».
(come si legge e si sente dire spesso) ma "dirazzare" che, come si può leggere in un qualsivoglia vocabolario della lingua italiana, significa "perdere i caratteri della propria razza" tanto in senso fisico quanto in senso morale. In quest'ultimo caso si perdono le qualità morali della razza di appartenenza. È un cosí detto verbo parasintetico, vale a dire derivato da un sostantivo con l'aggiunta di un prefisso e di un suffisso. In questo caso il sostantivo è "razza" (l'insieme di individui appartenenti alla medesima specie, che si contraddistinguono per uno o più caratteri comuni, trasmissibili ai discendenti) con l'aggiunta del prefisso "di(s)-" (che indica allontanamento, separazione) e del suffisso "-are", proprio dell'infinito presente dei verbi della prima coniugazione. Nei tempi composti si coniuga con l'ausiliare avere. Si dirà correttamente, per tanto, che «Giovanni 'ha' dirazzato».
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