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L'«arte magirica»
Cortesi
lettori, quando invitate i vostri amici al ristorante assicuratevi, prima, che nel
locale scelto sia rispettata in tutto e per tutto l' "arte magirica",
arte che non ha nulla che vedere con la... magía. Molte persone, probabilmente,
sentiranno per la prima volta il termine "magirica" perché non è registrato nei comuni
vocabolari dell'uso. Cos'è, dunque, quest'arte? È l'arte, potremmo dire, della
buona cucina. Leggiamo nel vocabolario del Tommaseo-Bellini: «Agg. Dal gr. Μάγειρος, Cuoco, Appartenente a cuoco. Magira leggono in Cat.; Magiriscium
è in Plin., cuochetto, sguatterello; in un'iscr. Magirus. Pros. fior.
par. 3. v. 1. p. 91. (Gh.) Mill'altre insomma delicate
e sontuose vivande, ultimo sforzo dell'arte magirica,…».
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Verso – non si costruisce mai con la preposizione di, tranne che, a seconda del gusto di chi scrive, con i pronomi
personali: corse verso casa; venne verso (di) noi.
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La parola del giorno proposta da "unaparolaalgiorno.it": conturbante.
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