La parola del giorno (di ieri) proposta da “unaparolaalgiorno.it”:
epinicio.
Si veda anche qui.
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Anche,
pure e virgola
Uno degli usi più elementari della virgola è quello
di separare tra loro i membri (parole o proposizioni) di un'enumerazione,
tranne il penultimo e l'ultimo, che solitamente sono separati da "e"
o da "o" (secondo i casi, naturalmente). “L'uva è un frutto bello,
buono, sano e nutriente”. Quando però l'enumerazione è concitata, si ha la
virgola anche davanti all'ultimo membro. "La stanchezza quasi sempre
scomparve, gli tornò il polso, sentì il sangue scorrer libero e tepido per tutte
le vene, sentì crescere la fiducia dei pensieri..." (Manzoni). Se, invece,
si vuol dare maggior risalto a ciascun membro, la virgola è sostituita del
tutto dalla congiunzione, che può trovarsi anche davanti al primo membro.
"Scegli: o la passeggiata lungo il viale o il cinema o la partita";
“Giovanni è un uomo buono e serio e laborioso”. La congiunzione “e” diventa
“ed” "obbligatoriamente" solo dinanzi a parole che cominciano con
"e": “Erano appena partiti ed erano già stanchi”. Davanti alle altre
vocali è preferibile non mettere la "d" eufonica: “E io”; “e ora”.
Sempre in tema di congiunzioni è utile ricordare che, generalmente, “pure”
segue il termine a cui si riferisce (“verremo noi pure”), mentre “anche” lo
precede (“verremo anche noi”).
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