lunedì 23 giugno 2014

C'è buffo e... buffo

Ecco un vocabolo della nostra bellissima lingua che cambia completamente di significato a seconda delle funzioni: buffo. Questo termine, dunque, può essere tanto sostantivo quanto aggettivo. Come sostantivo, forse poco conosciuto, sta per "folata", "soffio di vento": «Pareva dovesse crollare ad ogni buffo di vento» (I. Nievo). Come aggettivo significa "che fa ridere", "che provoca il riso", "comico", "ridicolo" e simili: è una storia veramente buffa. Per un approfondimento ci affidiamo a Ottorino Pianigiani.
Dimenticavamo. Come sostantivo e di uso romanesco vale anche  "debito" (l'etimologia è incerta) e si adopera  per lo piú nella forma plurale: Luigi è pieno di buffi.

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