lunedì 3 giugno 2013
Il poltrone...
Colui che agli impegni e alla responsabilità del lavoro preferisce l'ozio viene chimato, comunemente, "poltrone". Questo termine, è interessante scoprirlo, proviene, attraverso un passaggio etimologico del tutto originale, da un vocabolo non piú in uso: "poltro". Questo, a sua volta, dal latino "pullus" ('piccolo', riferito a tutti gli animali, quindi anche al puledro). Il poltro (puledro) indicava, dunque, un animale da soma e, per "simpatia", un divano, un letto. Da poltro, con l'accrescitivo femminile, si è formato il termine "poltrona", con il significato a tutti noto, e da questa "poltrone", appunto: colui che alla fatica del lavoro preferisce una comoda e rilassante poltrona.
E a proposito di animali da soma, il termine "bastardo" non vi dice nulla? I vocabolari dicono che con questa voce si intende colui che è "nato da genitori non legittimamente coniugati". Perché? Perché originariamente questi figli erano concepiti sul "basto", vale a dire sulla "rozza sella imbottita per muli e asini".
Sentiamo anche Ottorino Pianigiani, cliccando sui collegamenti in calce.
http://www.etimo.it/?term=poltrone&find=Cerca
http://www.etimo.it/?term=bastardo&find=Cerca
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Un manuale per risolvere i dubbi linguistico-grammaticali più frequenti. Pensato per i giornalisti e utile per tutti coloro che quotidianamente "combattono", per lavoro, con la lingua italiana. Edito da Gangemi, Roma.
Volume vincitore, per la manualistica, alla III edizione del premio letterario nazionale "L'Intruso in Costa Smeralda".
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