mercoledì 17 ottobre 2012

"Mezzo" ubriaca e "tutta" nuda







Cortese dott. Raso,
ho scoperto per caso il suo prezioso blog, mi permetta di complimentarmi per il “servizio” che offre a noi blogghisti. Mi rivolgo, dunque, a lei per un quesito. Ho letto su un giornale locale che «la donna fermata dalle forze dell’ordine era ‘tutta’ nuda e ‘mezzo’ ubriaca». Quel “mezzo” mi lascia perplesso. Perché ‘mezzo’ e non ‘mezza’, trattandosi di una donna? Grazie in anticipo, se mi risponderà.

Fulvio Q.
Como

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Quel “mezzo”, gentile Fulvio, è correttissimo. E la ragione sta nel fatto che “mezzo” può essere tanto avverbio quanto aggettivo, a differenza di “tutto” che è solo aggettivo. Mezzo, dunque, come aggettivo concorda nel genere e nel numero con il sostantivo al quale è preposto: mezza mela; mezzi sigari; mezze pagine; mezzi fogli. Quando, invece, è posposto al sostantivo al quale è unito con una ‘e’ resta invariato in quanto diventa ‘sostantivo’ con il significato di “una metà”: due ore e mezzo, cioè due ore e “una metà” di un’ora; cinque chili e mezzo, vale a dire cinque chili e “una metà” di un chilo. Resta altresì invariato, con valore avverbiale e significato di ‘a metà’, quando (mezzo) è unito a un aggettivo per attenuarne il significato: ragazze ‘mezzo’ matte, cioè matte ‘a metà’; la casa era ‘mezzo’ diroccata, ossia diroccata ‘a metà’; le luci sono ‘mezzo’ spente, spente a metà. “Mezzo ubriaca”, quindi, rientra perfettamente nella ‘regola’ sopra citata. Nell’uso, però, queste distinzioni non vengono osservate, anche se è un errore scrivere, per esempio, le “cinque e mezza”, in luogo delle “cinque e mezzo”.

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