Siamo sicuri che – nonostante questa locuzione sia pressoché sconosciuta ai piú – moltissimi amici blogghisti avranno avuto occasione di conoscere e, forse, di frequentare, loro malgrado, delle persone in possesso, appunto, dell’anello di Gige. Quest’espressione si riferisce a persone che sono maestre nell’arte di scomparire quando, al contrario, la loro presenza è indispensabile, soprattutto di fronte a una situazione spiacevole. Donde viene questo modo di dire? Secondo una leggenda narrata da Platone, Gige, ricchissimo re della Lidia (secolo VII a.C.), possedeva un bellissimo anello di ottone che gli consentiva di rendersi invisibile ogni qual volta che lo ritenesse opportuno (per ‘controllare’, senza esser visto, l’operato dei suoi collaboratori, ndr). Si usa, quindi, questa locuzione, a proposito di persone che sembrano avere la stessa prodigiosa facoltà di scomparire di fronte a situazioni ‘scabrose’: Giovanni ha l’anello di Gige; se n’è andato, è ‘scomparso’ per non trovarsi invischiato in quella faccenda.
martedì 30 ottobre 2012
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