Dalla rubrica di lingua del quotidiano la Repubblica in rete:
daniela scrive:
20 giugno 2010 alle 16:30
vorrei sapere se è corretto utilizzare l’ausiliare “essere” per verbi come deragliare, sbandare, straripare in frasi del tipo: “l’auto è finita nel fosso dopo essere sbandata” “il treno è deragliato a causa di un masso sui binari” “il fiume è straripato a causa del maltempo” e simili. Vorrei porre anche un’altra domanda: la maestra del mio nipotino sostiene che dire “ho rimasto” invece di “mi è rimasto” oggi è accettato come corretto perchè diventato ormai di uso comune e non più solo dialettale. Faccio bene se continuo a correggerlo o devo rassegnarmi? Grazie.
linguista scrive:
20 giugno 2010 alle 17:04
L’uso degli ausiliari non segue una regola sistematica. Per quanto riguarda i verbi intransitivi si usa “essere” o “avere” tenendo conto di varie considerazioni: se il verbo è o non è di movimento (con altre indicazioni che riguardano il tipo di movimento); se l’azione è effettivamente compiuta, agita dal soggetto oppure se il processo viene subito o sperimentato da questi. Alcuni verbi intransitivi possono formare i tempi composti con entrambi gli ausiliari, talvolta assumendo sfumature di significato diverse: è il caso di “deragliare”, “sbandare” e “straripare”.
Non si rassegni, invece, a correggere “ho rimasto”, perché “rimanere” vuole come ausiliare “essere”.
Simonetta Losi
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Un piccolo emendamento alla risposta della dr.ssa Losi. I verbi “deragliare”, “sbandare” (e “decollare”) prendono tassativamente l’ausiliare “avere”: il treno ha deragliato, l’automobile ha sbandato (l’aereo ha decollato). “Straripare”, invece, può prendere, indifferentemente, tanto ‘avere’ quanto ‘essere’: l’Adige ha straripato o è straripato. Per quanto attiene ai verbi intransitivi che indicano un movimento si adopererà l’ausiliare avere se il “movimento” è fine a sé stesso: ieri ho corso sempre; l’ausiliare essere se si intende mettere in evidenza il “risultato” dell’azione: appena appresa la notizia la figlia è corsa subito in ospedale.
Dimenticavamo: “questi” si adopera solo in funzione di soggetto.
20 giugno 2010 alle 17:04
L’uso degli ausiliari non segue una regola sistematica. Per quanto riguarda i verbi intransitivi si usa “essere” o “avere” tenendo conto di varie considerazioni: se il verbo è o non è di movimento (con altre indicazioni che riguardano il tipo di movimento); se l’azione è effettivamente compiuta, agita dal soggetto oppure se il processo viene subito o sperimentato da questi. Alcuni verbi intransitivi possono formare i tempi composti con entrambi gli ausiliari, talvolta assumendo sfumature di significato diverse: è il caso di “deragliare”, “sbandare” e “straripare”.
Non si rassegni, invece, a correggere “ho rimasto”, perché “rimanere” vuole come ausiliare “essere”.
Simonetta Losi
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Un piccolo emendamento alla risposta della dr.ssa Losi. I verbi “deragliare”, “sbandare” (e “decollare”) prendono tassativamente l’ausiliare “avere”: il treno ha deragliato, l’automobile ha sbandato (l’aereo ha decollato). “Straripare”, invece, può prendere, indifferentemente, tanto ‘avere’ quanto ‘essere’: l’Adige ha straripato o è straripato. Per quanto attiene ai verbi intransitivi che indicano un movimento si adopererà l’ausiliare avere se il “movimento” è fine a sé stesso: ieri ho corso sempre; l’ausiliare essere se si intende mettere in evidenza il “risultato” dell’azione: appena appresa la notizia la figlia è corsa subito in ospedale.
Dimenticavamo: “questi” si adopera solo in funzione di soggetto.
Cosí dicono, per lo meno, i “sacri testi” a nostra disposizione:
Luca Serianni "Grammatica italiana", pag. 277
"Accanto a questo e quello esistono due forme esclusivamente pronominali: questi e quegli. Il loro uso è limitato a persone, al maschile singolare, alla funzione di soggetto; oggi hanno sempre valore anaforico".
Giuseppe Pittàno "Dizionario italiano"
"Questi come pronome dimostrativo personale si usa solo al singolare maschile e come soggetto: questi dice di essere suo cugino".
Vincenzo Ceppellini "Dizionario grammaticale"
"Questi, pronome dimostrativo di persona (...). Si usa solo in posizione di soggetto e solo per il maschile singolare".
Maurizio Dardano Pietro Trifone "La lingua italiana" pag. 171
"Questi, quegli si adoperano soltanto al maschile singolare in funzione di soggetto (per i complementi si ricorre a questo e quello)"
"Accanto a questo e quello esistono due forme esclusivamente pronominali: questi e quegli. Il loro uso è limitato a persone, al maschile singolare, alla funzione di soggetto; oggi hanno sempre valore anaforico".
Giuseppe Pittàno "Dizionario italiano"
"Questi come pronome dimostrativo personale si usa solo al singolare maschile e come soggetto: questi dice di essere suo cugino".
Vincenzo Ceppellini "Dizionario grammaticale"
"Questi, pronome dimostrativo di persona (...). Si usa solo in posizione di soggetto e solo per il maschile singolare".
Maurizio Dardano Pietro Trifone "La lingua italiana" pag. 171
"Questi, quegli si adoperano soltanto al maschile singolare in funzione di soggetto (per i complementi si ricorre a questo e quello)"
3 commenti:
Gentilissimo dr Raso, ha perfettamente ragione (come sempre, del resto): i vocabolari che ho consultato danno "avere" come ausiliare da usare con i verbi citati.
Gentile dr Raso, alcuni vocabolari ammettono, sebbene di uso raro, l'uso di 'questi' nei casi obliqui.
Sí, cortese amico, lo so...
Personalmente mi attengo a quanto riportano i "sacri testi" di cui ho fatto menzione.
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