“Non capirò mai per quale motivo il cav. Sisinni ogni mattina, alle 11.00 in punto, si reca al bar ma non consuma nulla. È un mistero eleusino!”, confidò ai colleghi d’ufficio il rag. Bettini. Quest’espressione - indubbiamente sconosciuta ai piú - si ‘tira in ballo’ allorché si desidera che alcune cose restino oscure e si ripete, in particolare, quando si ha l’impressione che di un determinato argomento non si capirà mai nulla. Il modo di dire prende il nome dai “misteri” che si celebravano a Eleusi* ed erano famosissimi in tutta l’antica Grecia. Gli iniziati dovevano giurare di mantenere il segreto sul loro svolgimento e nessuno è riuscito mai a sapere precisamente in cosa consistessero. Il modo di dire contrario, che tutti conosciamo e che non abbisogna di spiegazioni, è “essere il segreto di Pulcinella”: la famosissima maschera partenopea è tutt’altro che una persona seria, rispettabile, e i suoi segreti sono di dominio pubblico.
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* http://it.wikipedia.org/wiki/Misteri_eleusini
http://www.riflessioni.it/dizionario_religioni/misteri-eleusini.htm
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Ieri abbiamo visto che il dialetto meridionale ha influito sulla grafia di “libriccino”. Oggi, collegandoci al sito in calce, vediamo - sia pure parzialmente - quali parole dialettali sono entrate a pieno titolo nella lingua nazionale.
http://www.smpe.it/folklore/dia2ita.asp
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* http://it.wikipedia.org/wiki/Misteri_eleusini
http://www.riflessioni.it/dizionario_religioni/misteri-eleusini.htm
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Ieri abbiamo visto che il dialetto meridionale ha influito sulla grafia di “libriccino”. Oggi, collegandoci al sito in calce, vediamo - sia pure parzialmente - quali parole dialettali sono entrate a pieno titolo nella lingua nazionale.
http://www.smpe.it/folklore/dia2ita.asp
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