Il significato ‘principe’ del verbo denominale “calcolare” (si veda: http://www.etimo.it/?cmd=id&id=2874&md=b11130792bde8676e0b9b351e6eb81d8 ) è “determinare misure, quantità, rapporti mediante calcoli matematici”: calcolare la grandezza di una piazza. Adoperarlo - come molti fanno, “spalleggiati” da alcuni vocabolari - nel significato di “ponderare”, “giudicare”, “stimare”, “confidare”, “considerare”,
“valutare” e simili è un uso improprio che - a nostro modo di vedere - gli amanti del bel parlare e del bello scrivere debbono evitare: Giulio non ti calcola (considera, stima) per niente.
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