D'intorno o dintorno?
Crediamo di fare cosa gradita ai gentili lettori, che seguono le nostre modeste noterelle, spendere due parole su una… parola che può essere tanto avverbio quanto sostantivo: dintorno. Quando è in funzione avverbiale, con il significato di “intorno”, “da ogni parte”, “tutto in giro”, si può anche scrivere con la “d” apostrofata (d’intorno): gli sedevano tutti dintorno/d’intorno per festeggiarlo. Quando, invece, è in funzione di sostantivo e vale “vicinanza”, “luogo vicino”, la grafia deve essere tassativamente univerbata e si usa, per lo piú, nella forma plurale: i dintorni di Roma; il mio amico abita nei dintorni.
Lo sputapepe
Abbiamo notato che non tutti i vocabolari dell'uso attestano questo termine,
che si riferice a una persona dalla parlantina facile, arguta ma petulante. I
dizionari che lo registrano lo danno come sostantivo invariabile. No, il
vocabolo, riferito al maschile, si pluralizza normalmente: uno
sputapepe, due sputapepi. Segue, infatti, la regola della
formazione del plurale dei nomi composti. Tale regola stabilisce che un
sostantivo composto di una voce verbale (sputa) e un sostantivo maschile
singolare (pepe) nella forma plurale cambia regolarmente. Resta
invariato solo se si riferisce a un femminile: Giovanna è una sputapepe; Luisa
e Anna sono delle emerite sputapepe.
Ultra
Questo termine viene adoperato nel linguaggio politico e sportivo per indicare gli estremisti di un partito o di una squadra. Consigliamo di scriverlo, in buona lingua italiana, senza accento sulla "a" e senza la "s" finale, anche se quest'ultima forma è invalsa nell'uso. Il vocabolo deriva dall'avverbio latino "ultra" (oltre, al di là, di piú) trasportato in italiano come sostantivo maschile invariabile.
Sguainare
Il verbo "sguainare" - contrariamente alla
pronuncia diffusa e ritenuta, quindi, corretta - ha l'accentazione sulla
"i", non sulla "a": io sguaíno. Il motivo
va ricercato nel fatto che è un verbo denominale, proviene, cioè, dal
sostantivo "guaína" (fodero, involucro, custodia). E questo dal
latino "vagína" (con l'accento sulla "i"). I Latini
dicevano: "gladium e vagína educere" (estrarre la spada dalla
guaína). Non capiamo, quindi, come abbia potuto "prender piede" la
pronuncia errata.
Beninteso e ben inteso
Due parole su questo avverbio e aggettivo, che si può scrivere in grafia unita o staccata (i vocabolari non fanno distinzione alcuna). In funzione avverbiale, con il significato di “certo”, “certamente”, “naturalmente” e simili si scriverà rigorosamente in grafia unita: tutti, beninteso (naturalmente), dovrete rispondere delle vostre azioni. Si scriverà in grafia scissa o unita quando è adoperato in funzione aggettivale con il significato di “opportuno”, “con discernimento”, “a proposito” e simili: una benintesa elemosina non è mai offensiva. Sempre in grafia scissa, ovviamente, quando il termine ha valore schiettamente verbale: se ho ben inteso, non verrete alla cerimonia.
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La lingua "biforcuta" della stampa
Tredicenne travolto e ucciso da un’auto pirata mentre attraversava la strada davanti casa. Rintracciato il mezzo, ma il conducente è scappato
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Molto meglio, come suggerisce la Crusca, davanti a (alla) casa.
(Le
immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico, quindi. Se víolano i
diritti d'autore scrivetemi; saranno prontamente rimosse: fauraso@hotmail.it)
1 commento:
Sono tutti seguaci di Giosuè Carducci: Davanti San Guido.
Oppure sono tutti seguaci della grammatica inglese: "vicino Roma", ecc.
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