di Salvatore Claudio Sgroi
1. Evento
pubblico
Com'è noto, una delle prove del concorso ordinario per docenti (classe A022),
tenutosi nel mese di marzo 2022, prevedeva una domanda (a risposta multipla)
sulla funzione della cong. ebbene
nella frase Gli avevo chiesto se poteva
farmi un favore, ebbene ha rifiutato, se cioè fosse a) esplicativa, b)
disgiuntiva, c) avversativa, d) conclusiva.
Per il MIUR la sola risposta corretta era "funzione conclusiva", ma per molti candidati la
risposta corretta era invece quella "avversativa", la frase essendo
parafrasabile: Gli avevo chiesto se
poteva farmi un favore, ebbene [= MA] ha rifiutato e non già con Gli
avevo chiesto se poteva farmi un favore, ebbene [= *dunque,
*quindi, *pertanto] ha rifiutato.
1.1. La risposta dell'Accademia
della Crusca al quesito
L'Accademia della Crusca è intervenuta sul
problema nel "Tema del mese" del 5 luglio di Paolo D'Achille e Rita Librandi, diplomaticamente
intitolato: "Domande e risposte ai concorsi per l’insegnamento: facciamo
più attenzione".
Invero, una bella
lezione per il ministero della P.I e i suoi esperti, che rivelavano gravi
lacune di tecniche nella preparazione dei quesiti a scelta multipla, per
accertare le competenze dei candidati nei concorsi nazionali, e in cui si dava
ragione ai candidati che avevano interpretato nella frase in questione ebbene con funzione "avversativa"
('ma').
Da tener presente che il Sabatini-Coletti è l'unico
dizionario che distingue la duplice valenza 1) conclusiva e 2) avversativa di ebbene, secondo i contesti, mentre in
altri testi si ignora la valenza avversativa. Ovvero:
1) "avevo chiesto se poteva farmi
un favore, ebbene [= 'ma', avvers.] ha rifiutato”.
Se la frase
fosse stata: 2) "avevo chiesto se
poteva farmi un favore, ebbene [= 'e allora', conclusione] ha
accettato”.
1.2. La
risposta di altri esperti al quesito
Altri colleghi linguisti interpellati dai candidati
interessati, come mi è stato comunicato in una e-mail (13 sett.) della prof.
Mariangela Lanutti, hanno confermato la valenza avversativa in quella frase di ebbene 'ma' sia in giudizi personali che
in perizie giurate.
Le perizie erano quelle di L. Serianni ("Sì, avete ragione: in quel contesto, ebbene
ha valore avversativo"); -- V . Coletti, N. De Blasi, F. Avolio, M.
Arcangeli, E. Banfi, G. Ruffino, V. Formentin.
1.3. La
fonte dell'es. del MIUR
Nella stessa e-mail veniva altresì indicata la fonte
dell'esempio del MIUR, ovvero la grammatica scolastica di L. Serianni - Valeria
Della Valle - Giuseppe Patota, edita più volte con titoli ed editori diversi
(tra cui "Il bello dell'italiano. Grammatica", Pearson 2015 p. 472).
La grammatica propone un esercizio di 10 frasi in cui distinguere le locuzioni
congiuntive e congiunzioni in "conclusive" ("C") ed
"esplicative" ("E"), con la frase n. 3
"incriminata".
E si riporta la difesa del Miur, che cita
appunto la grammatica scolastica di Serianni-Della Valle-Patota (ed. "Lingua comune" p. 400), per
ribadire la propria interpretazione (decisamente tirata per i capelli) di
"ebbene" come
"conclusivo", sostenendo che "È come se si dicesse 'Gli ho chiesto
un favore e alla fine ha rifiutato'", ovvero che "Cosa ben
diversa ed errata è attribuire, in questa frase valore avversativo alla cong.
'ebbene'".
Bisogna ora riconoscere che nell'es. citato
nell'esercizio della gramm. scolastica di Serianni-Della Valle-Patota la frase
n. 3 da interpretare come "conclusiva" o anche come
"esplicativa" è semplicemente errata. Ci si augura quindi che in una
ried. del testo venga eliminata.
Lo stesso
Serianni attenzionando, a distanza di anni, l'es. in questione non ha potuto
peraltro non riconoscerne il valore avversativo, come su ricordato.
(Le
immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico, quindi. Se víolano i
diritti d'autore scrivetemi: saranno prontamente rimosse)
1 commento:
Guardando e riguardando la frase non posso fare a meno di rimuginarci sopra. Pur avendo letto i commenti da parte del mondo accademico rimango dell'opinione che il quesito è viziato all'origine: l'uso della congiunzione ebbene in funzione avversativa.
Renato P.
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