martedì 20 settembre 2022

Puntualizzazioni linguistiche (2)


È
bene ricordare che non esiste il suffisso “-simo” per indicare gli aggettivi numerali ordinali dal decimo in poi. Qualche giorno fa, un tg ha mandato in onda un “serpentone” con la scritta “67simo”. Il suffisso corretto è “-esimo”: 67esimo; 85esimo ecc. Meglio, però, far seguire le cifre dal punto: 45.esimo. Riportiamo dal “Treccani”: « -èṡimo [dal lat. -esĭmus di centesĭmus, ecc.]. – Suffisso dei numerali ordinali: undicesimo, dodicesimo, ventesimo, ecc. (a eccezione dei primi numeri, da 1 a 10). In matematica, può essere aggiunto sia a un numero sia a una lettera o a un’espressione: 0-esimo (zeresimo, di posto zero), n-esimo (ennesimo, di posto n), i-esimo (iesimo), (n2 + 1)-esimo (ennequadratopiuunesimo), ecc.; anche scritto 0-mo, n-mo, i-mo, ecc.».

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Forse non tutti sanno che "tranquillare" sarebbe da preferire al piú comune "tranquillizzare". È, infatti, pari pari il latino “tranquillare”. Tranquillizzare ricalca il francese ‘tranquilliser’. Il "tranquillante" che cosa è se non il participio presente sostantivato di tranquillare? Qualcuno dice: "dammi un tranquillizzante"?

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L’avverbio “daccanto”, che significa ‘presso’, ‘a fianco’, ‘vicino’, ‘accanto’ (camminavano l’uno daccanto all’altro) è diverso dal fratello "da canto" che vale "mettere in disparte", "da parte", " in serbo": Giovanni ha messo da canto tutti i suoi risparmi. C’è anche la forma apostrofata, “d’accanto”, che equivale a ‘di torno’: toglimi d’accanto questo turpe individuo. Si presti attenzione, dunque, a non confondere le diverse grafie e le diverse accezioni. I vocabolari che abbiamo consultato non fanno queste distinzioni.

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Due parole, due, sull’avverbio “eccetera” (dal latino ‘et cetera’) vale a dire “e le altre cose”, “e il resto”, “il rimanente”. Si adopera - nello scritto e nel parlato - per omettere cose facilmente comprensibili o simili. Si usa, insomma, per sottintendere o per evitare tutto ciò che segue di una enumerazione, di una citazione di cui siano già stati espressi i vari elementi: l’articolo, l’aggettivo, il sostantivo eccetera sono parti del discorso. Nello scritto si abbrevia in “ecc.” (si può trovare anche abbreviato alla francese in “etc.”, ma in buona lingua è assolutamente da evitare) e non si fa precedere e seguire dalla virgola. Si può anche adoperare - forse pochi lo sanno - come sostantivo maschile invariabile: avresti potuto evitare tutte queste ripetizioni con alcuni eccetera.



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