lunedì 14 dicembre 2020

Ingannevole e... ingannoso

 


Tutti i vocabolari che abbiamo consultato ─  tranne il GDU, il nuovo De Mauro, il dizionario Olivetti e lo Zingarelli  ─  non lemmatizzano l'aggettivo ingannoso, attestano solo ingannevole. Secondo chi scrive sarebbe bene che il lemma in oggetto fosse registrato in tutti i vocabolari dell'uso perché tra i due aggettivi ─  sempre secondo chi scrive ─ c'è una "differenza semantica". Ingannevole ─ ce lo dice il suffisso "-evole" (si veda l'intervento di ieri, 13 dicembre) vale "che può trarre in inganno":  sono tutte speranze ingannevoli; ingannoso, invece, "contiene già l'inganno": è un libro ingannoso. Il suffisso "-oso", insomma, si usa per la formazione di aggettivi – il piú delle volte di derivazione latina – che indicano abbondanza, pienezza, dotazione, accentuata caratterizzazione di ciò che è indicato dal sostantivo di base, come in ‘maestoso’, ‘noioso’, ‘amoroso’, ‘muscoloso’ ecc. Il suffisso ‘-oso’ indica, dunque  – in linea generale ─ la presenza di una certa qualità, quantità o condizione. Quando si vuole mettere in evidenza la certezza dell' ingannosità* di qualcosa è piú appropriato, pertanto  ─ secondo lo scrivente ─ l'uso dell'aggettivo ingannoso.

* Non a lemma nei vocabolari dell'uso, si trova in alcune pubblicazioni.

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I testi di lingua (tra cui i vocabolari) che abbiamo consultato sostengono l'intercambiabilità grafica dell'avverbio altroché: altroché o altro che.
A nostro modestissimo parere andrebbe fatto un distinguo in quanto l'avverbio su detto cambia di significato a seconda della grafia. La scrizione univerbata, altroché, andrebbe adoperata quando il modificante in questione ha il valore di esclamazione affermativa con il significato, per l'appunto, di sicuramente, senza dubbio, certamente ecc.: ti è piaciuto il film? Altroché!
La grafia analitica (scissa, separata), altro che, si dovrebbe usare, invece, allorché la locuzione indica una preferenza o un'esclusione rispetto a qualcos'altro: occorrono prove certe, altro che supposizioni.
Da evitare assolutamente la grafia altrocché (con due 'c') perché errata. L'aggettivo altro non determina geminazione (raddoppiamento della consonante).





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