lunedì 9 novembre 2020

La dieta

 


Ecco una parola omofona e omografa  ─ dieta ─  di cui il nostro lessico è ricco, ma dal significato "indipendente".  L’accezione più nota, quella sulla bocca delle ragazze in modo particolare, è quella che recitano i vocabolari, vale a dire «regime alimentare a cui uno si sottopone per cura o per igiene; esso viene stabilito da un medico specialista il quale, tenendo presente l’attività svolta dal soggetto, il suo fabbisogno di calorie e il suo stato di salute generale, gli prescrive certe regole di vita e soprattutto la quantità e la qualità dei cibi di cui deve nutrirsi».

In questo significato il termine dieta è il latino diaeta, tratto dal greco dìaita, che propriamente significa vita, quindi modo di vivere, tenore, regola di vita confacente alla salute.

L’altra accezione, quella di assemblea, è tratta dal latino dieta (senza il dittongo ae), un derivato di dies (giorno), vale a dire spazio di un giorno e, per estensione, giorno stabilito per l’adunanza. In origine con la dieta si intendeva l’assemblea nazionale dei popoli germanici, in seguito assemblea del sacro romano impero, alla quale prendevano parte i feudatari, l’alto clero e i delegati delle città imperiali riuniti per decidere questioni importanti.

Con il trascorrere del tempo il vocabolo in questione ha acquisito il significato generico di assemblea e, per estensione quello di parlamento. Se non cadiamo in errore, il Parlamento giapponese non si chiama Dieta?

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Quattro parole dal significato "oscuro"

Bibliopola - libraio, venditore di libri. È un sostantivo composto con le voci greche "biblion" (libro) e "poles" (venditore).

Boffice - aggettivo la cui etimologia non è chiara. Vale soffice, spugnoso, molle. Si dice soprattutto del pane ben lievitato e di persona grassoccia.

Cennamella -  sostantivo femminile.  Indica un antico strumento a fiato, simile alla cornamusa.  Letteralmente: piccola canna. Dal latino "calamellus", diminutivo di "calamus" (canna).

Coalescenza  - sostantivo femminile che sta per  "saldatura", "fusione", "aderenza", "coesione".  Si adopera in campo medico-chirurgico per indicare la rimarginazione di una ferita (le due parti ─ i due margini ─ sono state "fuse"). Viene dal verbo latino "coalescere" (crescere insieme). Si usa anche in linguistica per indicare la fusione di due vocali in una (fuoriuscita/fuoruscita, controordine/contrordine).


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