Alcune
persone hanno chiesto alla consulenza linguistica della Crusca quale è il
plurale corretto di "fondovalle".
Ha risposto il prof. Salvatore
Claudio Sgroi, in un articolo pubblicato su "La Crusca per voi".
1.
Pluri-richiesta
Il
quesito intriga ben 6 lettori con domande in parte diverse, tra il
descrittivista e la richiesta scopertamente normativista.
"Qual'è?"/"qual
è?" il plurale del composto chiedono Luca Gemignani di Torre del Lago (LU)
e Roberto Burini di Bergamo; e con preoccupazione normativista: quale "la
forma corretta"? (Maurizio Bruno di Torino) o il plurale "corretto"?
(Giorgio Bernardi di Cuneo, Nicola Gabellieri di Volterra, Anna Rita di Cerbo
di Rho).
1.1.
Presupposizioni (diverse)
Faccio
una premessa. Il parlante che (si) chiede se si dice "in questo o in quel
modo?", muove da una presupposizione, ovvero che delle due alternative che
si pone, solo una è/sia corretta. Il dubbio è vissuto quasi con un 'senso di
colpa'. Propongo invece di muovere da un'altra presupposizione: eliminare i
'sensi di colpa' e ipotizzare che le due alternative siano indizio di
ricchezza, generate da due diverse regole, che si tratta in primo luogo di
individuare. Il parlante poi sceglierà (normativamente) l'alternativa che
riterrà più opportuna sulla base di due criteri:
a) scegliere la
forma non ambigua,
b) scegliere
quella dei parlanti colti o mediamente colti,
c) scartare
invece la forma non-ambigua ma tipica dei parlanti popolari, incolti o
semi-colti.
Se
invece, per individuare la forma più adeguata, si vuole affidare ai testi
"istituzionali" della norma linguistica, quali sono i dizionari,
ebbene accetti le loro indicazioni. E se i dizionari indicano non una ma più
norme, vuol dire che vanno entrambe bene. Non pretenda che la forma
"corretta" sia solo una, "unanimamente riconosciuta", come
vorrebbe la lettrice Anna Rita Di Cerbo. Le lingue sono al servizio della
"massa parlante" e sono quindi per natura multiformi per poterne
soddisfare gli infiniti bisogni espressivo-comunicativi e stilistici.
2. Le 4
possibili pluralizzazioni del composto
Per
quanto riguarda il composto (bi)nominale fondovalle,
"Nome + nome", esso presenta
quattro possibilità teoriche, astratte di pluralizzazione: o
(i)
resta invar. nei due costituenti (i fondovalle), o
(ii)
varia solo nel primo (i fondivalle), o
(iii)
varia solo nel secondo (i fondovalli),
o
(iv)
varia in entrambi (i fondivalli).
Tre
dei sei lettori dichiarano di aver consultato più dizionari trovando risposte
diverse. Una ricerca ammirevole è quella di Anna Rita Di Cerbo che ha
compulsato ben 8 dizionari: Garzanti 2009 e on-line, Hoepli on line, il nuovo
De Mauro on line, Sabatini-Coletti on line, Treccani on-line, Devoto-Oli 1981,
Collins-Dini 1998. N. Gabellieri ha consultato la Treccani e Garzanti, Roberto
Buri "alcuni dizionari" non meglio identificati.
2.1. Solo 2
pluralizzazioni documentate nei dizionari
Delle
4 possibilità teoriche di pluralizzazione, quelle documentate nei dizionari
sono solo due:
(i)
la forma invariabile nei due costituenti (i fondovalle), in Garzanti e
Sabatini-Coletti e
(ii) variabile solo nel primo (i
fondivalle), in Treccani, Devoto-Oli, Hoepli; ma anche in
Garzanti e (aggiungo io) nel De Mauro 2000 cartaceo.
Questa
variabilità ha messo "in agitazione" i nostri lettori. "Che
pesci pigliare?", si sono chiesti. Tutte e due le soluzioni sono ‒ direi
io ‒ "corrette" in quanto garantite dai dizionari. Il lettore
sceglierà quella che preferisce. Pretendere di trovare una sola e stessa
risposta, significherebbe pretendere ‒ irrealisticamente ‒ che la lingua sia
monolitica. La variatio è
costituzionale nella lingua e quella che caratterizza i parlanti colti è
corretta.
Così
la lettrice Anna Rita Di Cerbo, che "dopo anni che us[a] “fondivalle”
come plurale, nell'ambito della [...] attività formativa e professionale
scientifica", non deve, a mio giudizio, "convertir[si] a “fondovalle”
per utilizzare un termine linguisticamente corretto"; può invece benissimo
andare "avanti così" con il non meno corretto i fondivalle, garantito da ben sei dizionari, e considerare
"risolto il caso".
Nicola
Gabellieri scriva pure da parte sua il suo "articolo sulla coltivazione
dei fondovalle nel XX secolo".
Maurizio
Bruno e il suo amico non "litighino" perché hanno entrambi
"ragione".
2.1.1. Il perché
delle due pluralizzazioni dizionaristiche
Il
lettore, avendo soddisfatto la sua (legittima) "pulsione" normativa,
può a questo punto porsi anche domande più complesse sul perché di quelle due
regole, e sul funzionamento strutturale dell'italiano. La teoria è in realtà
problematica, data anche la variabilità dei comportamenti linguistici dei
parlanti riguardo al plurale dei composti. Il criterio più pertinente e
decisivo nella grammatica dei composti è, direi, quello semantico della
"Testa".
2.1.2. La
"testa" del composto. Ce l'ha? E dov'è?
La
regola "naturale" nei composti (bi)nominali è che vari solo la
"Testa" del composto. Che cos'è la "Testa"?; la
"Testa" di "Fondovalle"
si identifica rispondendo alla domanda: "Il Fondovalle è un "fondo" o è una "valle"?
Chiaramente non si tratta di una "valle" ma del "Fondo (di una
valle)". "Fondo è quindi la
Testa"; il composto è sintatticamente un composto "endocentrico"
con testa tipicamente a sinistra. E infatti il plurale (naturale) per molti
parlanti è "i Fondivalle".
La
conseguenza e la conferma di ciò è che il genere grammaticale delle Testa (qui fondo s.m) si trasferisce (ovvero con
l'anglo-tecnicismo "percola") a tutto il composto, che è infatti s.m.
(e non già s.f. *la fondoValle).
Il
plur. i Fondivalle è
trasparente avendo il valore di "i Fondi della valle", il composto
essendo sintatticamente un composto con valore subordinativo quanto al
determinante "(della) valle". Non è un caso che tale plurale è quello
presente in tutti i dizionari.
2.1.2.1. La variante
invar. i Fondovalle minoritaria
La
variante invar. i Fondovalle è
decisamente minoritaria, ignorata in 6 dizz. su 8; solo il Garzanti indica le
due possibilità. E quasi paradossalmente è la sola forma indicata nel
Sabatini-Coletti. Strutturalmente i
fondovalle invariabile suggerisce che si tratta di un composto senza Testa,
come dire il fondovalle è "lo
spazio che si trova 'al fondo della valle ". Cfr. "la coltivazione
dei fondovalle nel XIX secolo" del lettore Nicola Gabellieri.
In
altri composti fondo è invero ciò che
è 'in fondo a', così il fondo schiena indica
'la parte del corpo che si trova in fondo alla schiena', ovvero 'il sedere',
plur. invar. i fondoschiena.
In
altri composti con fondo- quali i fondocampo e i fondotinta la possibile oscillazione nel plur. si può
interpretare come dovuta a tale oscillazione nella identificazione della testa
del composto: o senza testa (e quindi invar.) o con testa (e quindi variabile).
2.1.2.2. Altre
due pluralizzazioni: (iii) i fondovalli
e (iv) i fondivalli
Quanto
agli altri due possibili plurali (iii) i
fondovalli con variazione del solo secondo costituente e (iv) i fondivalli con
variazione di entrambi i costituenti, non documentati nella lessicografia, la
lacuna lessicografica è colmabile ormai con Google ricerca avanzata. La quale
consente di stabilire la seguente classifica di vitalità, sulla scorta del
numero delle attestazioni nell'arco temporale 1900-2017 ("Google libri,
Ricerca avanzata", del 6 febb. 2017):
(I) ‒ ‒
i fondovalle 1900-2017: 44 attest.;
(II) + ‒ i fondivalle 1900-2017: 28 attestazioni; (III) ‒ + i fondovalli
1900-2017: 25 attest.; (IV) ++ i fondivalli 1900-2017: 19 attest.
Il
composto (iii) i fondovalli
con variazione del solo determinante a destra, rivela che si è opacizzato morfologicamente,
si è fossilizzato, diventando uno dei
tanti lessemi in -e, con pl. quindi
in /-i/. Analogo processo ha
riguardato per es. il composto palcoscenico
pl. palcoscenic-i (piuttosto che palchiscenici) (cfr. Sgroi
2012).
Il
composto (iv) i fondivalli, con
entrambi i costituenti variabili, sta a indicare che il determinante a destra,
nome subordinato ("della valle"), è interpretato come agg. di
relazione ("della valle" = "vallivo") e quindi è fatto
variare al plurale in parallelo con la testa: "i fondi (delle) valli"
ovvero "i fondi valli" o "fondi vallivi".
3.
Retrodatazioni
Google
libri consente altresì di retrodatare il s. fondovalle
dal 1929 (nel DELI e nel Battaglia)
al 1875: "anche a Vayes il riparo sottoroccia si trovava probabilmente prospicente
ad un fondovalle in queste condizioni" (Bullettino di paletnologia italiana, vol. 23, p. 109).
4. Per saperne
di più
Ma
la tipologia dei composti è notevole e per conseguenza variabile la
pluralizzazione, in dipendenza dell'interpretazione del parlante. La Nuova Grammatica italiana di G. Salvi -
L. Vanelli (2004) risponde in maniera soddisfacente a tale problema. Il lettore
più esigente si rifarà naturalmente al trattato istituzionale sul tema: La formazione delle parole in italiano,
a cura di M. Grossmann - F. Rainer (2004).