Tutti i vocabolari che abbiamo consultato
"sostengono"
l'intercambiabilità grafica dell'avverbio altroché: altroché o altro che. A nostro modestissimo parere
andrebbe fatto un distinguo in quanto l'avverbio su detto cambia di significato
a seconda della grafia. La scrizione univerbata, altroché, andrebbe
adoperata quando l’avverbio in questione ha il valore di esclamazione
affermativa con il significato, per l'appunto, di sicuramente, senza dubbio,
certamente ecc.: ti è piaciuto il
film? Altroché! La grafia analitica
(scissa, separata), altro che, si
dovrebbe usare, invece, allorché la locuzione indica una preferenza o
un'esclusione rispetto a qualcos'altro: occorrono prove certe, altro che supposizioni. Da evitare
assolutamente la grafia altrocché (con
due 'c') perché errata. L'aggettivo altro non determina geminazione
(raddoppiamento della consonante).
lunedì 5 settembre 2016
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2 commenti:
Gentile Signor Raso,
ho appena scoperto il Suo blog e vorrei iscrivermi alla newsletter, in modo da ricevere le notifiche di avvenuta pubblicazione per email.
Come posso fare ad iscirvermi?
Grazie,
Laura
Gentilissima Laura,
purtroppo il mio blog è sprovvisto del "servizio" di cui parla. Non le possono arrivare, dunque, le notifiche di nuove pubblicazioni. Deve collegarsi sempre al blog per vedere se ci sono nuovi interventi.
Grazie dell'attenzione
Cordialmente
FR
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