Ci
dispiace dover censurare – ancora una volta – la lingua degli operatori dell’informazione,
i quali hanno il gravoso compito – a nostro modo di vedere – di educare le “masse”,
non solo, ovviamente, di informarle. I “massinforma”, cioè i giornali e le
radiotelevisioni, hanno il dovere di divulgare la lingua correttamente perché
sono, per l’appunto, i “dispensatori” del nostro idioma: i giornali (ma non
solo) entrano in tutte le case e circolano, quindi, anche tra le persone “linguisticamente
sprovvedute” e, in quanto tali, non sono in grado di capire se ciò che leggono
(o ascoltano) è grammaticalmente corretto. Per costoro ciò che scrive la stampa
è vangelo. Purtroppo, per loro, non è cosí, soprattutto sotto il profilo
linguistico. I mezzi di comunicazione di massa hanno, per tanto, una
responsabilità non indifferente per quanto attiene al degrado del nostro
idioma, “gentil, sonante e puro”, per dirla con l’Alfieri. Una riprova? Prendete
il verbo “rapinare”. Questo verbo, dunque, non è mai adoperato correttamente,
vale a dire in modo transitivo. Leggiamo sempre frasi del tipo «la vecchina è
stata aggredita da alcuni malviventi e rapinata della pensione»; quella
preposizione articolata “della” è tremendamente errata. Perché? È presto detto.
Rapinare viene dal latino “rapina”, tratto, a sua volta, da “rapere” (‘portar
via’, ‘strappare’) ed essendo solo transitivo si costruisce esclusivamente con
il complemento oggetto: rapinare “una” banca; rapinare “i” gioielli; rapinare
tre miliardi; rapinare varie centinaia di milioni e via dicendo. Alla luce di
quanto sopra, quindi, la frase-tipo corretta è «la vecchina è stata aggredita
da alcuni malviventi che le hanno rapinato “la” pensione». Rapinare, insomma,
significando “sottrarre”, “portar via” si costruisce con il complemento
oggetto. Alcuni vocabolari – come il solito – ammettono, con la nota “meno
corretto”, l’uso intransitivo e noi, come sempre, non ci stancheremo mai di
dire che in lingua un uso o è corretto o non lo è. Non può essere “corretto a
metà”.
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La parola che proponiamo oggi è: monetare. Verbo transitivo e intransitivo.
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La parola che proponiamo oggi è: monetare. Verbo transitivo e intransitivo.
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