Due parole due, sul verbo “concordare” perché, a nostro modesto avviso, molto spesso non è adoperato correttamente. Questo verbo, dunque, può essere tanto transitivo quanto intransitivo. Nel primo caso ha i significati di: “stabilire una cosa di comune intesa” e “riuscire a mettere d’accordo persone che sono tra loro in dissidio o in urto”, quindi “comporre divergenze”, “superare contrasti” e simili: Dopo lunghe trattative le varie fazioni hanno concordato un periodo di tregua; Giovanni e Mario hanno finalmente concordato un comune piano d’azione. Nel secondo caso assume il significato di coincidere: le tue idee concordano, vale a dire coincidono con le mie. In questo esempio il verbo concordare è costruito in modo corretto con la preposizione con. Quando, però, il predetto verbo sta per “convenire”, “essere d’accordo” si deve costruire con la preposizione (semplice o articolata) su: concordo con te su quanto hai detto, sono, cioè, d’accordo con te sulle tue idee. Si è d’accordo (si concorda), insomma, su una cosa, non con una cosa, come ci capita di leggere sulla stampa e di sentire nelle varie radiotelevisioni. Quest’ultima preposizione si adopera esclusivamente con le persone: concordo con Luigi su quanto ha esposto. Dimenticavamo. A proposito di “coincidere”, nei tempi composti prende l’ausiliare “avere”, non essere: il mio arrivo ha coinciso con la tua partenza.
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La parola che proponiamo oggi è: mistagogía. Sostantivo femminile composto con le voci greche “mystès”, iniziato, e “àgein”, condurre. Nell’antichità indicava l’iniziazione ai misteri religiosi.***
Volete vedere il “Golfo Mistico”? Basta andare in un importante teatro. È cosí chiamato il recinto riservato all’orchestra, situato tra il palcoscenico e la sala, in posizione piú bassa rispetto alla platea e non visibile da questa. Espressione che traduce liberamente il tedesco “mystisches Abgrund” (abisso mistico) nome con cui R. Wagner volle chiamare lo spazio destinato agli orchestrali del teatro costruito secondo le sue idee a Bayreuth.
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