venerdì 15 giugno 2012
Lítote o litòte?
Da “Domande e risposte” del vocabolario Treccani in rete:
Ho sempre pronunciato piana, “alla greca”, con l'accento tonico sulla “o”, la parola “litote”, secondo l'indicazione che fornisce anche la vostra prestigiosa istituzione; tuttavia ho trovato in un dizionario di retorica, che devo correggere in qualità di redattrice, l'indicazione “lìtote”: sdrucciola, “alla latina”. Tale pronuncia è basata sul fatto che la “o” in latino risulta breve e pertanto l’accento ricade sulla terzultima. Tuttavia gradirei un vostro parere a riguardo.
La questione della pronuncia di parole dotte, pervenuteci cioè per tradizione libresca attraverso prelievi diretti dalla fonte linguistica classica, greca e latina, è questione annosa e di non facile componimento. Possiamo dire che spesso, molto spesso, le grammatiche e i dizionari dell’uso contemporanei mostrano, saggiamente, un atteggiamento aperto, ammettendo sia la pronuncia “alla greca”, sia la pronuncia alla “latina”.
Ne sanno qualcosa i medici, il cui linguaggio tecnico è particolarmente ricco di “doppioni” di questo tipo: aterosclèrosi e ateroscleròsi, nècrosi e necròsi, flògosi e flogòsi, fìmosi e fimòsi: non si sbaglia mai, scegliendo l’una o l’altra forma. Anche la retorica vuole la sua parte. Litòte (alla greca) e lìtote (alla latina) sono entrambe ammissibili, anche se l’uso sembra propendere a favore della soluzione grecizzante.
È, però, un terno al lotto, per dirla papale papale: non c’è una regola che decreti la liceità assoluta dell’accento alla greca o di quello alla latina; si va caso per caso e spesso la coppia… non scoppia, perché l’alternativa si risolve in compresenza. Sempre nel dominio delle figure retoriche, c’è chi pronuncia ossimòro, alla greca, e non sbaglia, anche se l’uso più diffuso è con l’accento alla latina, ossìmoro, e tanto meno s’incorre in errore scegliendo quest’ultima forma.
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La maggior parte dei vocabolari consultati, e lo stesso “Treccani”, contraddicono la risposta degli esperti: riportano solo la pronuncia alla greca, litòte. Dello stesso avviso il DOP, Dizionario di Ortografia e di Pronunzia. È da preferire, quindi, la pronuncia piana.
http://www.dizionario.rai.it/poplemma.aspx?lid=45302&r=9054
Ma vediamo cos’è questa ‘litòte’, dando la “parola” allo stesso “Treccani”:
«litòte s. f. [dal gr. λιτότης, propr. «semplicità», der. di λιτός «semplice»]. – Figura retorica che consiste nell’attenuare formalmente l’espressione di un giudizio o di un predicato col negare l’idea contraria, ottenendo per lo più l’effetto di rinforzarla sostanzialmente; così, per es., quando si dice che una persona non è un’aquila (per dire che ha intelligenza assai scarsa), o che non è priva d’ingegno (per dire che ha ingegno notevole), che si è avuto un danno non indifferente (cioè abbastanza grave), che un impiegato non brilla per la sua puntualità, ecc. Noto fra gli altri è l’esempio manzoniano: «Don Abbondio (il lettore se n’è già avveduto) non era nato con un cuor di leone» (Pr. Sp., cap. I)».
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Dal quotidiano la Repubblica in rete del 14 giugno:
Polemiche per i bocciati in prima elementare
altri 4 casi nel pavese e nel bergamasco
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Forse è il caso di ricordare ai ‘titolisti’ del quotidiano che le aree geografiche si scrivono con l’iniziale maiuscola: Pavese, Bergamasco.
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