giovedì 22 dicembre 2011

«Mandare (o andare) in orinci»






Quando qualcuno vi infastidisce mandatelo, senza tanti complimenti, in orinci. No, non stiamo delirando. Forse nessuno conosce l’espressione “mandare (o andare) in orinci” che significa andare in un paese lontano e metaforicamente andare a quel… paese.

http://www.etimo.it/?term=orinci&find=Cerca

http://books.google.it/books?id=c_E9AAAAYAAJ&pg=PA486&dq=%22mandare+in+orinci%22&hl=it&sa=X&ei=3XPyTrKhHpOGhQfc5tGvAQ&ved=0CDAQ6AEwAA#v=onepage&q=%22mandare%20in%20orinci%22&f=false

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Dalla rubrica di lingua del quotidiano la Repubblica in rete:



Giulia scrive:
Analisi logica:
“Ieri sono stato assente”
assente: è parte nominale del PN o complemento predicativo?
Grazie dell’aiuto

linguista scrive:
“Sono stato assente” è predicato nominale (abbiamo infatti il verbo essere).
Alessandro Aresti
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Forse è meglio “sviluppare” la risposta del linguista. Siamo in presenza di un predicato nominale e non di un complemento predicativo non tanto perché c’è il verbo essere quanto e soprattutto perché non c’è un verbo che introduce il complemento predicativo (del soggetto). Vediamo, quindi, quali sono i verbi che introducono il suddetto complemento:
1) Verbi copulativi, cioè quei verbi che assumono le medesime funzioni del verbo essere nel predicato nominale (restare, riuscire, sembrare, apparire, diventare, tornare): Giulio è apparso invecchiato;
2) Verbi appellativi coniugati nella forma passiva (essere chiamato, soprannominato, apostrofato ecc.): Giulio è stato soprannominato lo stangone;
3) Verbi estimativi anch’essi coniugati in forma passiva (essere creduto, ritenuto, considerato ecc.): Giulio è stato ritenuto innocente;
4) Verbi elettivi, sempre in forma passiva (essere eletto, designato, incoronato ecc.): Giulio è stato nominato direttore.

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