Forse pochissime persone si sono imbattute in questo vocabolo perché - come molti altri - è stato relegato nella soffitta della lingua e non attestato, per tanto, nei vocabolari. Ci piacerebbe che fosse "riesumato" perché indica la "voracità nel cibarsi". Questo termine è stato immortalato dal divino poeta nel XXIII canto del Purgatorio.
Si trova, inoltre, in numerose pubblicazioni:
http://www.google.it/search?tbm=bks&tbo=1&hl=it&q=%22castrimagia%22&btnG=
2 commenti:
Gentile Dottor Raso,
ritiene che possiamo considerare il vocabolo "bulimia" un sinonimo di "castromagia"?
La ringrazio.
Cortese In.Somma,
a mio avviso non proprio un sinonimo, avendo i due termini sfumature diverse. Chi è affetto da bulimia non si sazia mai; chi, invece, "soffre" di 'castrimagia' mangia con voracità (e basta).
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