Dal vocabolario Gabrielli in rete:
minimizzare
(minimìzzo)
v. tr.
Ridurre al minimo qualcosa: m. l'impegno in una gara.
‖ Sminuire il rilievo, il valore, l'interesse di qualcosa: m. la bravura di un artista; m. l'entità del danno subìto.
Aldo Gabrielli, nel suo "Dizionario Linguistico Moderno", "bolla" di francesismo il su citato verbo; crediamo, quindi, che il Maestro si starà rivoltando nella tomba vedendolo "immortalato" nel suo vocabolario in rete. Scrive l'insigne linguista: «Brutto neologismo di origine giornalistica, ripreso pari pari dal francese "minimiser": ridurre alle minime proporzioni; e si dice specialmente di notizie, di fatti, di avvenimenti: "Il ministro tentò di minimizzare l'accaduto". Ne hanno fatto finanche una "minimizzazione"! Tutte cose da buttar via. L'italiano dice "ridurre al minimo o a zero" o anche soltanto "ridurre", "restringere", "rimpicciolire", "sminuire", "diminuire"; in certi casi "svilire", "svalutare" e simili».
I "ritoccatori" del vocabolario in rete non l'hanno buttato. Noi lo buttiamo senza indugio (anche se si trova in altri dizionari), sperando che seguano il nostro esempio gli amatori del bel parlare e del bello scrivere.
minimizzare
(minimìzzo)
v. tr.
Ridurre al minimo qualcosa: m. l'impegno in una gara.
‖ Sminuire il rilievo, il valore, l'interesse di qualcosa: m. la bravura di un artista; m. l'entità del danno subìto.
Aldo Gabrielli, nel suo "Dizionario Linguistico Moderno", "bolla" di francesismo il su citato verbo; crediamo, quindi, che il Maestro si starà rivoltando nella tomba vedendolo "immortalato" nel suo vocabolario in rete. Scrive l'insigne linguista: «Brutto neologismo di origine giornalistica, ripreso pari pari dal francese "minimiser": ridurre alle minime proporzioni; e si dice specialmente di notizie, di fatti, di avvenimenti: "Il ministro tentò di minimizzare l'accaduto". Ne hanno fatto finanche una "minimizzazione"! Tutte cose da buttar via. L'italiano dice "ridurre al minimo o a zero" o anche soltanto "ridurre", "restringere", "rimpicciolire", "sminuire", "diminuire"; in certi casi "svilire", "svalutare" e simili».
I "ritoccatori" del vocabolario in rete non l'hanno buttato. Noi lo buttiamo senza indugio (anche se si trova in altri dizionari), sperando che seguano il nostro esempio gli amatori del bel parlare e del bello scrivere.
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