lunedì 3 maggio 2010

Mobilio o mobilia?


“Denunciamo”, ancora una volta, un’altra discrepanza tra il vocabolario Gabrielli in rete e il Dizionario Linguistico Moderno dello stesso autore. Per il Gabrielli in rete si clicchi su mobilio. Nel Dizionario Linguistico Moderno l’autore condanna, invece, il termine e scrive: “È voce errata; in buona lingua si dice ‘mobilia’ (...) essendo il neutro plurale dell’aggettivo latino ‘mobilis’, nella locuzione ‘bona mobilia’, cioè ‘beni mobili’. È sostantivo femminile con valore sempre collettivo, ed è usato quasi soltanto nel singolare (la mobilia); raro nel plurale (le mobilie). Spesso può sostituirsi con ‘mobili’ (‘C’era una ricca mobilia’; C’eran ricchi mobili’)”. Personalmente seguiamo le “direttive” del Dizionario Linguistico Moderno (pagina 407) perché riteniamo che quello in rete sia stato “ritoccato”.

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Cortese dott. Raso,
mi aiuti, sono disperato perché non so come spiegare a mio figlio (V elementare) come distinguere le parole che si scrivono con la “c” da quelle che, invece, prendono la “q”. C’è una regola in proposito? Le sarò grato se mi illuminerà.
Rossano A.
Potenza
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Gentile Rossano,
la regola ci “sarebbe”, ma occorre conoscere il latino. Per ora abitui suo figlio a consultare il vocabolario per dissipare ogni dubbio sull’uso della “c” o della “q”. Quando apprenderà le prime nozioni di latino imparerà che in italiano conservano la “q” le parole che l’avevano in latino: liquore (latino ‘liquor’); quale (latino ‘qualis’); iniquo (latino ‘iniquus’). La medesima regola per la “c”: cuore (latino ‘cor’); cuoio (latino ‘corium’); scuola (latino ‘schola’). Spero di esserle stato d’aiuto.

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