venerdì 7 maggio 2010

C'è investimento e... investimento


Pregiatissimo dott. Raso,
seguo da tempo, e con molto interesse, le sue preziose “noterelle” sul buon uso della lingua italiana. Le scrivo per una curiosità che mi “assilla” da tempo. L’ “investimento”, come recitano i vocabolari, ha duplici significati: ‘’Urtare con violenza, soprattutto con un mezzo di trasporto: ha evitato per miracolo l’investimento d'un pedone. Impiego di una determinata somma di danaro in capitale o in un'impresa fruttifera: investire in azioni, in titoli, in terreni; investimenti azionari, immobiliari, ecc.’’.
Come si spiegano questi significati che, in apparenza, sono in antitesi tra loro?
Grazie e ancora complimenti per il suo impareggiabile sito.
Tiberio A.
Viterbo
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Gentile Tiberio, grazie per le sue belle parole. Le faccio “rispondere”, per quanto attiene alla sua curiosità, da Ottorino Pianigiani. Clicchi su
http://www.etimo.it/?cmd=id&id=9309&md=79699757a517e961232189e4c8d97c17


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Dalla rubrica di lingua del Corriere della Sera in rete:
accordo del participio passato
Scusi, è argomento già trattato ma sono in difficoltà...
Rivolgendosi a una donna è giusto dire:
ti ho pensata o ti ho pensato?
Grazie
(Firma)
Risposta del linguista:
De Rienzo Giovedì, 06 Maggio 2010
"Ti ho pensata", perché il complemento oggetto è espresso da una particella con valore di pronome personale anteposta al verbo.
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Cortese Professore, una piccola correzione alla sua risposta. Nell’esempio riportato dal lettore il verbo pensare è “in veste” intransitiva (ti ho pensata>>ho pensato a te) e in quanto tale non può reggere il complemento oggetto. La particella pronominale “ti”, quindi, è un complemento di termine. La regola da lei menzionata, inoltre, vale tassativamente per i pronomi clitici ‘lo’, ‘la’, ‘li’, ‘le’ e ‘ne’. Con le altre particelle clitiche ‘mi’, ‘ti’, ‘ci’, ‘vi’, ‘si’ la concordanza con il complemento oggetto non è obbligatoria, dipende dal gusto di chi parla o scrive: Giuliana, ti ho vista oppure Giuliana, ti ho visto.

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