di Salvatore Claudio Sgroi
1.
L'evento televisivo
Nella trasmissione di RAI-1 domenica 2
ottobre, 8h40, alla storica della lingua Giovanna Fròsini, ospite della rubrica "Pronto Soccorso Linguistico" tenuta da Francesco
Sabatini, in un audio-messaggio è
stato posto il "dubbio linguistico" se fosse corretto un enunciato
come "Su questa cosa non si può
transire".
La risposta della storica della lingua è
stata che si tratta di un uso errato, in quanto la forma corretta è "Su questa cosa non si può transigere",
con transigere v. intr. 'scendere a
patti' dal lat. transĭgĕre. Il criterio alla base del giudizio normativo è quindi di tipo storico-etimologico.
Il Diz.
etim. della lingua ital. (DELI) di M. Cortelazzo-P. Zolli
(Zanichelli) consente di accertare che transigere intr. 'sorvolare' in
tale accezione è databile il 26 gennaio 1798, con la puntualizzazione che
"la data di immissione [...] rivela l'influsso del fr. transiger".
Un franco-latinismo, dunque.
2. Transare
A dire il
vero, il dubbio linguistico espresso dall'ascoltatore può riguardare anche la
variante -- decisamente più comune --
transare,
es. Su questa cosa non si può transare.
La variante transare, (analoga a redarre/redigere, pp. redatto) si spiega a partire da transigere pp. transatto, ovvero con trans-are
retroformato per analogia sulla ventina di verbi in -rre come (ri)trarre pp. (ri)tratto, attrarre pp. attratto, sottrarre pp. sottratto, ecc.
3.
Transare vs transire-1 e transire-2
A questo punto si pone il problema del
rapporto tra il comune transare e il
decisamente meno comune transire del
teleascoltatore.
Ora, se è vero che in italiano esiste il
verbo transire v.intr. (essere)
come indicato nel De Mauro (2000) voce "OB[soleta] passare, entrare, datato av. 1306, dal lat. transīre,
comp. di trans- 'oltre' e īre '1andare'", il transire del teleascoltatore non può
essere collegato con esso. Non si tratta cioè di un lessema polisemico, ma di un
omonimo, omofono, con diverso significato e diversa etimologia.
4.
Transire-2
Il trans-ire
della frase "Su questa cosa non si
può transire" si può infatti spiegare come sovrapposizione di "trans-are" su "trans-igere".
In conclusione, il transire-1 trecentesco ha
un'etimologia diacronica, ovvero è un latinismo, mentre il transire-2 del telespettatore ha un'etimologia sincronica, ovvero è
una neoformazione, probabilmente moderna-contemporanea.
5.
Norma
Sul piano normativo il transare è certamente più diffuso, anche
presso parlanti mediamente colti (come redarre)
e quindi è corretto (i neopuristi, come G.L. Messina, Dizionario dei neologismi, dei barbarismi e delle sigle, A.
Signorelli 1983 lo ritengono invece "Doppione inammissibile, da respingere
in ogni caso"), mentre il transire
è meno diffuso e probabilmente per questo può essere percepito come non
corretto.
(Le
immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico, quindi. Se víolano i
diritti d'autore scrivetemi: saranno prontamente rimosse)
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