Abbiamo proposto al sito Treccani di mettere a lemma, tra i
neologismi, "cliccatore" per sostituire l'inglese "mouse".
.................
Che ne direste se
tra i neologismi metteste a lemma "cliccatore" per sostituire
l'inglese 'mouse'?
Metteremmo volentieri l’ingegnoso cliccatore (dall’onoma-topeico clic,
che imita un breve e secco rumore meccanico), se non fosse che non ve n’è
traccia nella lingua scritta presa come riferimento dai lessicografi, quella
cioè degli altri dizionari, degli articoli di giornali, della saggistica e
della narrativa. Insomma, non è compito dei dizionari “proporre” neologismi,
quanto piuttosto di registrare quelli che sono incipienti nell’uso.
Ricordiamo che lingue vicine all’italiano come
francese e spagnolo, storicamente più propense all’adattamento degli
stranierismi, non parlano di mouse del computer (due
anglicismi non adattati nella forma) ma di souris d’ordinateur e ratón
de un ordenador, adoperando parole patrimoniali (souris e ratón traducono
di fatto mouse, cioè ‘topo’).
------------------
Invitiamo (con un pizzico di presunzione?) la stampa e i vari comunicatori e scrittori a utilizzare il termine sopra citato affinché possa essere cristallizzato nell'uso e
avere, cosí, pieno riconoscimento per essere lemmatizzato nei vari vocabolari.
12 commenti:
Per me va benissimo. Cliccatore. Perfetto! Avanti così!
Mi sembra una valida alternativa. Questa parola potrebbe affiancare quella già esistente americana (tra l'altro pronunciata in mille e più maniere) e sostituirla del tutto col tempo. Io ci sto. Comincio da adesso. Volere è potere. Viva l'italiano!
A me sembra un'idea insensata!
Mi sembra una proposta insensata.
Tempo fa, mentre facevo acquisti in rete mi è capitato di vedere un annuncio in cui si menzionava un oggetto chiamato "mouser ring" . Lì per lì non capivo. Mi chiedevo, che c'incastra il campanello con un topo? Poi, riprovando, ho pensato che avesse a che fare con il pugilato, poi ancora con un cerchio, e poi una suoneria. Alla fine ho cercato meglio e solo vedendo l'oggetto ho potuto capire. Sì, questa è la realtà: parole a iosa e demenziali. pegging, strap on, plus bang, gang bang, blow job, hot dog, cold cat, fickr and sucring, paking and lyng, rost bullet, soak rdand. questo è l'americanese, lingua per rincoglionire e azzerare le capacità linguistiche e comunicative. Tenetevelo, l'americanese.
Si menziona cliccatore? Ebbene cliccatore sia! Amen.
A me sembra che a rincoglionire, con le loro menate pseudolinguistiche, siano Raso e i suoi pseudosostenitori. Amen.
Caro anonimo "coraggioso", pubblico il suo commento nonostante sia infarcito di maleducazione e di volgarità.
PS:. perché mi legge visto che...?
Coraggioso quanto gli altri anonimi che ho letto qui.
Maleducato e volgare quanto il precedente anonimo, che ha usato RINCOGLIONIRE prima del sottoscritto.
Caro anonimo "coraggioso" (come giustamente la definisce Raso), io capisco cosa sono le menate "pseudolinguistiche" ma gli "pseudosostenitori" cosa sono?
Chieda a Raso. Passo e chiudo.
Mi scuso, cortese anonimo coraggioso, per la mia ignoranza che, purtroppo, non è pari alla sua, di conseguenza non so rispondere.
Il verbo rincoglionire però ha varie accezioni. Dal Treccani:
rincoglionire v. tr. e intr. [der. di coglione, col pref. rin-] (io rincoglionisco, tu rincoglionisci, ecc.; come intr., aus. essere), volg. – Rendere, diventare ottuso, minchione; rimbambire: la vecchiaia lo sta rincoglionendo; questa influenza virale mi ha rincoglionito (per estens., frastornare: con tutte quelle chiacchiere mi hanno rincoglionito); nell’intr., rincoglionisce (o, come intr. pron., si rincoglionisce) ogni giorno di più; dopo l’amplesso con il Ticino, padre Po rincoglionisce letteralmente e assume l’aspetto d’un inquieto serpentone dalle larghe e inutili spire (Gianni Brera). ◆ Part. pass. rincoglionito, anche come agg. e s. m. (f. -a): ormai è un vecchio rincoglionito; Dove saranno i mandorli fioriti Per i versaioli rincoglioniti? (Papini).
Ognuno percepisce le parole secondo personalità. Viste sopra le definizioni del verbo rincoglionire, a seconda della sensibilità di un parlante, può essere benissimo usato in un contesto riferito ad una lingua con regole di pronuncia ballerine, con sostantivi, parole composte, giustapposizioni, polirematiche che si discostano, di parecchio, da quelle di un parlante italiano a tal punto da farlo disorientare, rincoglionire, come viene avanzato in un altro intervento.
Si pensi a owl train e house train. Si pensi alle pronunce science, archive, achieve, sea, Sean. Si pensi anche al fatto che laggiù nell'Arizona e Stati limitrofi le parole nascono a briglia sciolta e durano da Natale a Santo Stefano, e qui ci vide giusto quel tale Alvin Toffler. Teniamoci le nostre care parole millenarie. Non mischiamo la cioccolata con la marmellata. Fate vobis.
Renato P.
Posta un commento