Ecco un'altra parola - fra le tante - omofona (stesso "suono") e omografa (stessa "grafia") con due distinti significati: tibia. Nella prima accezione indica il piú grosso dei due ossi della gamba, vale a dire quella che va dal ginocchio alla caviglia, piú conosciuto come "stinco". Nella seconda accezione, derivata dalla prima (alcuni dicono viceversa), indica uno strumento musicale a fiato, simile al piffero o al flauto, perché in origine era ricavato dalla tibia di un animale.
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La parola che proponiamo oggi è: muzzo. Tra i vocabolari è attestato - se non cadiamo in errore - solo nel GRADIT. Aggettivo che indica quel sapore che sta tra l'asprigno e il dolce. L'origine non è chiara, sembra provenga dall'arabo "muzz" italianizzato, appunto, in muzzo.
mercoledì 19 marzo 2014
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