martedì 30 aprile 2013

Rimarcare alla francese

Un consiglio, che personalmente seguiamo e… consigliamo agli amanti del bel parlare e del bello scrivere, del linguista Aldo Gabrielli circa l’uso corretto del verbo rimarcare (i “ritoccatori” del vocabolario in rete non ne fanno menzione).


Rimarcare in italiano significa soltanto “marcare di nuovo”; ma da noi si usa piú spesso, sguaiatamente, nel significato del francese ‘remarquer’, cioè nel significato di “notare”, “osservare”, “rilevare”, “segnalare”, “considerare” e simili: «Gli fece rimarcare l’errore»; «Debbo rimarcare un’eccessiva trascuratezza»; «Non rimarcai nulla di nuovo» e simili; si sostituisca il francesismo con uno dei verbi ora detti. Dicono, peggio ancora, “rimarchevole” e “rimarcabile” (fr. ‘remarquable’) invece di “notevole”, “notabile”, “importante”, “ragguardevole”, “considerevole”, “appariscente”, “segnalato” e simili. Infine si respinga anche “rimarco” (fr. ‘remarque’) e si dica “osservazione”, “nota”, “avvertimento”, “critica”, “appunto”, “obiezione”, “censura”, “rimprovero”, “richiamo” e simili (non “rilievo’)».

Il vocabolario Gabrielli in rete:
rimarcare1
[ri-mar-cà-re] (rimàrco; si coniuga come marcàre)
v.tr.
Marcare di nuovo; rimarchiare

rimarcare2
[ri-mar-cà-re] (rimàrco; si coniuga come marcàre)
v.tr.
Notare, rilevare, segnalare: gli fecero r. il suo errore


* * *

I porchi comodi...

Qualcuno - se non tutti - strabuzzerà gli occhi: “porchi”!? Come è possibile un simile strafalcione? No, amici, non è uno strafalcione.
Tutti i “sacri testi” che abbiamo consultato tacciono sull’argomento, ma “porchi” è forma correttissima. Quando il sostantivo ‘porco’ è usato in funzione aggettivale con il significato di “spregevole”, “indecente”, “orribile” e simili, nella forma maschile plurale “può” prendere la desinenza “-chi” in luogo di quella comunemente in uso “-ci”. A voler sottilizzare, anzi, porchi ‘sarebbe’ la sola forma corretta perché i sostantivi in “-co” piani (con l’accento tonico sulla penultima sillaba) nel plurale conservano il suono gutturale; quelli sdruccioli, invece, lo perdono. Naturalmente non mancano le eccezioni e porco è una di queste; in funzione di sostantivo, infatti, il plurale “corretto” è porci.





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