lunedì 17 settembre 2012

Refusi d'autore






Le case editrici e gli editori dei giornali farebbero bene a meditare su quest'articolo di Silverio Novelli.

http://www.treccani.it/magazine/lingua_italiana/percorsi/percorsi_90.html


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Ricevere la rosa d’oro

La “rosa d’oro” – forse pochi lo sanno – era un dono rituale che veniva tradizionalmente offerto dal Pontefice – a partire dall’anno Mille - come segno tangibile di apprezzamento e di riconoscenza a sovrani o altissimi dignitari che si erano particolarmente distinti – con atti concreti – nei confronti della Chiesa. Il “riconoscimento papale” consisteva in un cespo di pietre preziose e rose d’oro, e prima di essere consegnato veniva solennemente benedetto, dallo stesso Pontefice, la quarta domenica di Quaresima (chiamata, per questo, “domenica delle rose”, ndr). Per la cronaca ricordiamo che l’ultima rosa d’oro venne offerta alla regina Elena, nel 1937, da Pio XI.
Con il trascorrere del tempo, l’espressione “ricevere la rosa d’oro” ha acquisito il significato - metaforico - di “alto e raro riconoscimento”.


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