domenica 4 marzo 2012
I composti di "3" si accentano?
Riportiamo una discussione avviata nel fòro “Cruscate” riguardo alla grafia corretta degli aggettivi numerali composti con “tre”.
(http://www.achyra.org/)
Una scoperta «allucinante»
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Ho scoperto che il DOP marca con meno bene i numerali composti con il 'tre' non accentati (ventitre, cinquantatre ecc.). Ho sempre saputo che i numeri composti con il tre devono essere accentati; omettere l'accento è un errore gravissimo. Come mai il DOP, invece, è permissivo?
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Andrea Russo
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Probabilmente perché il composto è talmente trasparente che nessuno leggerebbe /ven'titre/ invece di /venti'tre/. Però son d'accordo con lei: avrebbero dovuto mettere «non ventitre».
Ferdinand Bardamu
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Concordo con Andrea sul motivo (assurdo) per cui qualcuno omette l'accento; tuttavia le parole ossitone in italiano richiedono il segnaccento. Anche perché, ad esempio, è perfettamente analizzabile, cionnonostante perche è una grafia ovviamente inaccettabile.
PersOnLine
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Non voglio sconvolgere ulteriormente il nostro Raso, ma la stessa cosa è anche per viceré, i composti di -blu e chissà quali altri composti da monosillabi.
Fausto Raso
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Gentile PersOnLine, ho dovuto prendere un cardiotonico...
Sarebbe il caso che i responsabili del DOP rivedessero attentamente le varie voci messe a lemma. Quel "meno bene" induce in errore gli studenti che consultano il dizionario, rischiando di prendere un'insufficienza nei loro elaborati se vengono vagliati da docenti degni di questo nome.
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PersOnLine
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Fausto Raso ha scritto:
Sarebbe il caso che i responsabili del DOP rivedessero attentamente le varie voci messe a lemma. Quel "meno bene" induce in errore gli studenti che consultano il dizionario, rischiando di prendere un'insufficienza nei loro elaborati se vengono vagliati da docenti degni di questo nome.
Bisognerebbe avere una copia cartacea del DOP ante revisione e capire se anche prima era così permissivo.
Fausto Raso
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PersOnLine ha scritto:
Bisognerebbe avere una copia cartacea del DOP ante revisione e capire se anche prima era così permissivo.
Purtroppo sí. Anche prima era cosí permissivo. Ho il dizionario cartaceo edito nel 1981.
Le sorprese, però, non sono finite. Al lemma viepiú scrive 'meglio che vieppiú'. L'unica grafia corretta, invece, è con una sola 'p'. 'Vie' è un avverbio (oggi in disuso) che serve per rafforzare un comparativo e non dà luogo a rafforzamento sintattico. Il Treccani ha l'accortezza, per lo meno, di scrivere 'meno corretto vieppiú': viepiù (o vie più; meno corretto vieppiù) avv., letter. – Ancor più, sempre più: L’astuto lupo vie più si rinselva (Poliziano). V. anche vie. In lingua, però, un termine o è corretto o non lo è; non può essere corretto 'a metà'. Il Gabrielli, nel suo Dizionario Linguistico Moderno, avverte: «Attenti a non scrivere "vieppiù" (...), perché dopo "vie" non è sottintesa una congiunzione "e" che giustificherebbe il raddoppiamento». Il Gabrielli in rete, ritoccato, lo smentisce. Ma tant'è.
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Ecco il DOP: http://www.dizionario.rai.it/poplemma.aspx?lid=8088&r=1429
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