venerdì 19 agosto 2011

La recluta


Due parole due sulla recluta che non ha nulla che vedere con la… reclusione, come ci è capitato di sentire. Il termine non è schiettamente italiano, è giunto a noi attraverso il francese e lo spagnolo. Il vocabolo, dunque, è pari pari lo spagnolo “reclúta”, tratto dal francese “recrue”, participio passato femminile del verbo “recroître” (ricrescere) e significa, propriamente, ‘ricrescita’. La recluta, dunque, è la “ricrescita”, vale a dire – come spiega il Tommaseo, “l’accrescimento delle milizie per giunta di nuovi militi”. Da notare, in proposito, che i puristi vorrebbero si leggesse “reclúta” come lo spagnolo, con l’accentazione piana; anche perché sarebbe una dizione piú “italiana” in quanto la maggior parte delle parole della nostra lingua hanno l’accentazione piana.

2 commenti:

maat ha detto...

Gent.mo Dr Raso
I suoi post sono sempre molto interessanti e con poco da eccepire, mi permetta comunque di aggiungere un’altra ipotesi all’origine etimologica di recluta.
Il linguista francese Gaston Paris avanzò l’ipotesi che la forma originaria del verbo francese, da cui l’italiano e lo spagnolo recluta, fosse recluter da “clut” pezzo di stoffa, rattoppo, ch'egli suppone dall'anrd. klutr, dan. klut pezzo di panno. Dal significato di rappezzare vesti sarebbe venuto 1’ altro di riempire i vuoti dell'esercito (dictionnaire Littré- cfr: etimologico Zambaldi,1889)
Cordialmente
Ivana Palomba

Fausto Raso ha detto...

Grazie per il suo contributo, cortese Ivana.
Con simpatia
FR