Ancora un verbo usato, molto spesso, in modo improprio. Si tratta del verbo denominale “rimediare” che alla lettera significa “porre rimedio”, “accomodare una situazione” e anche “ovviare”, “provvedere”, “aggiustare”. Può essere tanto transitivo quanto intransitivo: Giovanni ha cercato di rimediare al misfatto che ha combinato; bisogna rimediare alla mancanza di mezzi; Pietro ha rimediato l’errore commesso dal figlio. Spesso, dicevamo, si adopera impropriamente con i significati di: trovare, raggranellare, raccattare, ottenere, raccogliere e simili: Giulio ha rimediato (ottenuto) un quattro in matematica; Giuseppe ha rimediato un biglietto per lo stadio. Chi ama il bel parlare e il bello scrivere adoperi, dunque, il verbo rimediare nel significato proprio; negli altri casi usi i verbi sopra citati a seconda dei… casi.
http://www.etimo.it/?cmd=id&id=14710&md=6463665cd3559dd876fa45f19c7f7c6c
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Come si chiama la persona che legge qualunque cosa che le capiti sotto gli occhi? Non ha una denominazione specifica. Proponiamo “leggivoro” (dalle voci latine “legere” e “-vorus”, da “vorare”, divorare), sulla scia di onnivoro: Mario è proprio un leggivoro, legge di tutto. Che ne pensano gli amatori della lingua?
domenica 7 agosto 2011
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3 commenti:
Gentile dott. Raso,
sono certo che se qualche linguista (quelli che "pullulano" in rete, per intenderci) dovesse imbattersi in "leggivoro" storcerebbe il naso perché - mi sembra - le parole composte con il suffisso "-voro" si formano con un sostantivo, non con un verbo. A mio parere, comunque, questo neologismo rende pienamente l'idea della persona che legge di tutto. Lo userò e lo divulgherò.
Grazie
Gentile Dottor Raso,
tenendo conto di quanto affermato da "il puntiglioso" sulle parole composte con il suffisso "-voro", non pensa che "leggivoro" potrebbe essere inteso come "divoratore di leggi"?
Con stima
Gentile In.Somma,
a questo punto "idrovoro" si potrebbe intendere come "divoratore di acqua".
Cordialmente
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