lunedì 4 aprile 2011

«Avere il ginocchio della lavandaia»







Per la spiegazione e l’origine di questo modo di dire — per la verità non molto conosciuto — riferito a una persona che soffre di tutti i mali; che è, insomma, un autentico “cerotto”, riportiamo le parole dell’insigne linguista Aldo Gabrielli. «... La fortuna della locuzione si deve all’umorista inglese Jerome K. Jerome (1859-1927) autore del romanzo “Tre uomini in barca”, in cui un personaggio ha sofferto di tutte le malattie, tranne il ‘ginocchio della lavandaia’. Malattia che, se pur rara, esiste veramente, ed è una forma di borsite, un’infiammazione del cuscino che protegge la rotula».

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Due parole sulla preposizione semplice “con” perché non tutti sanno, forse, che può avere valore concessivo: con tutta la sua sicurezza (nonostante la sua sicurezza) è stato respinto; si può usare in sostituzione del gerundio con un verbo di modo infinito: col ballare (ballando) si mantiene agli studi. È scorretto il suo uso anche se in... uso con il partitivo: domani partirò con degli amici. Si dirà, correttamente: domani partirò con alcuni amici.



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