domenica 6 ottobre 2024

Complementi: agente e causa efficiente. Come riconoscerli?

 


Il complemento d’agente e quello di causa efficiente sono, molto spesso, causa di dubbi in quanto entrambi hanno il verbo di diatesi passiva, sono introdotti dalla preposizione “da” e rispondono alle domande sottintese “da chi?”, “da che cosa?” Riconoscerli, quindi, non è sempre facile. Vediamo, pertanto, le differenze, fondamentali, che li distinguono e ci permettono di individuarli.

Il complemento d’agente indica la persona o l’animale che compie l’azione (anche se impropriamente, perché il verbo è passivo), è introdotto dalla preposizione semplice o articolata “da” o dalle locuzioni “da parte di chi”, “per opera di chi”: il malvivente, dopo un lungo inseguimento, è stato catturato dai carabinieri; lo studente modello è stato premiato dal preside.

Quello di causa efficiente designa la cosa inanimata o l'evento naturale, causa dell’azione: la finestra è stata aperta dal vento; il cavalcavia è stato distrutto dal terremoto. Ma come facciamo a riconoscerli immediatamente? Basta trasformare la frase con il verbo passivo in attivo: se il complemento diventa il soggetto della frase attiva si può individuare il tipo di complemento: lo studente modello è stato premiato dal preside>il preside ha premiato lo studente modello (complemento d’agente); la finestra è stata aperta dal vento>il vento ha aperto la finestra (complemento di causa efficiente).

Tutto chiaro? Non sappiamo, onestamente, se tra le innumerevoli riforme scolastiche i programmi prevedo(a)no ancora lo studio dell’analisi logica. Ma leggendo gli articoli dei giornalisti, sfornati dalla scuola di oggi, sembrerebbe proprio di no. 














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