Sarebbe
interessante conoscere il motivo per cui secondo il DOP (Dizionario di
Ortografia e di Pronunzia) e altri vocabolari lungotevere e lungarno si pluralizzano al
contrario di lungadige, che resta invariato. Tutti e tre i vocaboli non hanno
la medesima formazione: una preposizione (lungo) e un sostantivo? E i nomi cosí
composti non prendono la normale desinenza del plurale?
Ecco il
motivo secondo il prof. Salvatore Claudio Sgroi, dell'Università di Catania:
La
risposta è (relativamente) semplice. COMPOSTI (morfo-semantici) VIVI E COMPOSTI
(morfologicamente) ESTINTI
a) il
composto luongotevere se pluralizza in –i, vuol dire che ha perduto la sua
natura di composto morfologico (“[viale] lungo il Tevere”), esocentrico invar.,
diventando una parola morfologicamente semplice in –e (pl. i), cfr. ben-e/-i
b) il
composto lungadige se resta invar. è perché mantiene nella coscienza del
parlante la sua natura di composto morfologico esocentrico invar. [(viale)
lungo l’Adige]
I
diversi tempi di evoluz. dei due composti dipenderanno dalla loro diversa
frequenza. Resta comunque il sospetto che, cercando in Google, ci siano ess.
anche di lungadig-i.
Ho
provato a spiegare il problema della pluralizzazione dei composti nel mio vol.
(AS)SAGGI DI GRAMMATICA LAICA, Alessandria, Ediz. dell’Orso, 2018, cap.
VIII, pp. 148-54.
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