Siamo stati accusati, da un lettore di questo portale, di
appartenere a quella categoria di persone che - come recita il modo di dire -
predicano bene e razzolano male. Il nostro "mal razzolamento" è
consistito - secondo il lettore - nell'aver disatteso alcune norme
grammaticali. Il lettore non specifica, però, "quando",
"dove" e "come". Questo "rimprovero" ci dà lo
spunto, comunque, per trattare dell'origine della locuzione che - come tutti
sappiamo - si dice di colui che vorrebbe "moralizzare" l'umanità
facendo ottimi "proclami" con i quali, però, non accorda le proprie
azioni. Questo modo di dire non è altro che la metafora di un notissimo
proverbio: "Fare come il gallo che canta bene e razzola male". La
"piú in gamba" 'razzolatrice' del pollaio è, infatti, la gallina che
cerca nella terra sassolini e quanto altro può essere utile per
"costruire" il guscio delle uova; mentre il gallo, l' "ugola
d'oro" del cortile, razzola molto di rado e molto... male. Sarà utile
ricordare, forse, che la metafora, in linguistica, è una figura retorica che
consiste nell'attribuire a un termine un significato simbolico, diverso
dall'accezione propria. Il verbo razzolare, vale a dire raspare il terreno, ci
ha richiamato alla mente un'altra locuzione (che forse sarebbe stata "piú
propriamente" adatta a noi, interpretando le intenzioni del lettore che ci ha contestato): "Fare
come padre Zappata, che predicava bene e razzolava male". Si dice di
persona "virtuosa" solo a parole, perché nei fatti dà esempi tutt'altro che... lodevoli.
lunedì 18 gennaio 2016
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1 commento:
Io conoscevo la versione in rima:
"Fare come fra Pasquale, che predicava bene e razzolava male".
Saluti,
Marco
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