giovedì 7 gennaio 2016

La sobrietà

Dopo le "abbuffate" dei giorni scorsi ci sembra interessante spendere due parole sulla "sobrietà", termine con il quale si indica il concetto di moderatezza, temperanza nel mangiare e nel bere e, per estensione, la riservatezza in un affare. Che cos'è, dunque, questa sobrietà? È l'antitesi dell'ubriacatura. Sotto il profilo etimologico è, infatti, la "non-ubriacatura". È, insomma, un sostantivo tratto dal latino "sobrius", composto con la particella "so" (se), voce che sta per "sine" (senza) ed "ebrius" (ubriaco).

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Chi altro o chi altri?
Salve,
scorrevo tra le varie discussioni linguistiche, quando ho trovato questa: http://italian.stackexchange.com/questions/6398/chi-altri-poteva-aiutarla-perch%C3%A9-altri-e-non-altro.  Onestamente mi è venuto il dubbio anche a me, sebbene non abbia mai sentito "chi altro". Ho visto che nel tentare di rispondere le altre persone si sono ingarbugliate a loro volta. Potrebbe lei dunque mettere cortesemente fine a questo quesito?
La ringrazio anticipatamente.
Paolo F.
(Località non specificata)

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Gentile amico, si possono adoperare indifferentemente: chi altro o chi altri, anche se quest'ultimo pronome è preferibile riservarlo al campo letterario. Una rapida ricerca con Googlelibri ha dato 33.900 occorrenze per chi altro e 49.000 per chi altri.

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La parola, di ieri, proposta da "unaparolaalgiorno.it": ganzo.

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