domenica 26 maggio 2013
"Z", semplice o doppia?
Cortese dott. Raso,
seguo con assiduità il suo meraviglioso blog, dal quale apprendo sempre “cose nuove” sul nostro bellissimo idioma. Ho deciso di ricorrere al suo aiuto perché mio figlio (prima media) scrive sempre tutte le parole con due “z”: direzzione, abbazzia, congiunzzione, azzione ecc. C’è una regola che stabilisca quando si deve usare una sola zeta e quando due?
Grazie della sua attenzione e dell’eventuale risposta.
Distinti saluti
Oreste B.
Imola
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Gentile Oreste, le parole che al loro interno contengono una “z” sono sempre causa di dubbi amletici, anche per i “grandi”. Si hanno due zeta (zz) davanti a una vocale semplice (pazzo) si ha una sola zeta (z), invece, davanti a due vocali: azione, abbazia. Le eccezioni sono quasi inesistenti: razzìa e pochissime parole derivate da altre che al loro interno ne contengono due, per la “regola” sopra citata: pazzia (da ‘pazzo’); corazziere (da ‘corazza’), razziale (rara, ma non errata, la grafia raziale). Un’altra “regola”, e questa riguarda anche la doppia “g”, stabilisce che tutte le parole che finiscono in “-ione” prendono una sola zeta (e una sola “g”): stazione, promozione (provvigione, stagione).
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1 commento:
Non è proprio cosi, la regola è più articolata, ad esempio le parole che hanno due zeta anche se sono in "-zia -zio -ziu" possono essere innumerevoli per ragioni e regole diverse : organiZZIAmo, paZZIA, sgoZZIAte, singhioZZIO, caZZIAta, analiZZIAmo, raZZIA, interraZZIAle, ammaZZIAMO, svolaZZIO, spaZZIAmo, schiamaZZIO, ipotiZZIAmo, starnaZZIO, speZZIAmo, terroriZZIAmo, fantoZZIAno, coZZIAmo...etc etc etc...
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