giovedì 16 maggio 2013

Il bello scrivere




Molto spesso nello scrivere adoperiamo - probabilmente senza rendercene conto - parole generiche e “logorate”; è perciò buona norma fare un piccolo sforzo per ridurre al minimo questo “inconveniente” sostituendo i termini “logori” con altri, a volte meno comuni, ma anche piú efficaci e precisi nel significato. Sperando di non essere tacciati di pedanteria diamo alcuni esempi di parole facilmente sostituibili con altre, che fanno alla bisogna secondo il contesto.

Tra virgolette i termini piú appropriati: fare un’impresa, “compiere”; dare una notizia, “comunicare”; avere simpatia, “nutrire”; avere indosso, “indossare”; dare un incarico, “affidare”; fare un favore, “concedere”; avere un’automobile, “possedere”; dare un ceffone, “assestare”; fare un affare, “concludere”; dare in dono, “donare”; fare un regalo, “regalare”; fare un bel lavoro, “eseguire”; avere un messaggio, “ricevere”. Sono solo alcuni esempi che ci sono venuti alla mente, ma se ne potrebbero fare a iosa. Come si può vedere, la scelta delle parole, anche se viene spesso sottovalutata, o vissuta come una preoccupazione pedantesca, è estremamente importante perché dà ai nostri scritti un tocco di eleganza stilistica. Fine ultimo che dovrebbe stare a cuore a chi ama il bel parlare e il bello scrivere.

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Un interessantissimo articolo di Salvatore Claudio Sgroi, dell’Università di Catania, sulla “rianalisi” (linguistica).

Si clicchi su: http://www.treccani.it/enciclopedia/rianalisi_(Enciclopedia_dell'Italiano)/


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