Tempo fa abbiamo visto che si chiamano “sovrabbondanti” quei verbi che appartengono a due diverse coniugazioni (non “declinazioni”, si badi bene) perché hanno due diverse desinenze nell’infinito presente. Alcuni di questi hanno il medesimo significato pur appartenendo a coniugazioni diverse (adempiere, adempire); altri, invece, cambiando di coniugazione mutano anche di significato (fallare, fallire). Crediamo di fare cosa gradita compilando un piccolo elenco delle due diverse categorie.
Verbi che non mutano di significato:
adempiere, adempire
ammansare*, ammansire
annerare*, annerire
compiere, compire
dimagrare*, dimagrire
empiere, empire
intorbidare, intorbidire*
starnutare, starnutire.
-----
* I verbi contrassegnati con l’asterisco non sono di uso comune.
Verbi che cambiano di significato:
abbrunare (mettere il lutto), abbrunire (diventare bruno)
arrossare (rendere rosso), arrossire (diventare rosso)
assordare (rendere sordo), assordire (diventare sordo)
fallare (sbagliare), fallire (fare, subire un fallimento)
imboscare (nascondere), imboschire* (piantare alberi, un bosco).
------
* Poco adoperato.
* * *
Dalla rubrica di lingua del quotidiano la Repubblica in rete:
Luca scrive:
6 dicembre 2010 alle 09:14
Buongiorno, faccio due domande.
Dopo il predicato nominale, può essere presente un altro complemento? Es: “Maria è avida di denaro”- Dovrebbe essere complemento di specificazione “di denaro”.
Nel caso:”Il cestino di Cappuccetto Rosso era pieno di leccornie”, credo che il verbo essere non sia più copula, quindi come si analizza la frase in analisi logica? Grazie.
linguista scrive:
6 dicembre 2010 alle 17:23
Nel predicato nominale il verbo “essere” – o un altro verbo, come ad esempio “sembrare” – costituisce sempre la copula (dal latino “copulare”, cioè congiungere). In entrambi gli esempi da Lei citati il complemento che segue il predicato nominale fa parte del gruppo del predicato. Per la precisione si tratta, nei due casi, di un complemento di specificazione (nel secondo, più esattamente, di quella particolare categoria che viene indicata come complemento di abbondanza).
Simonetta Losi
------------------
Una piccola “correzione” a quanto scritto dalla linguista. Nel primo esempio del lettore Luca ci troviamo davanti piú che a un complemento di specificazione a un complemento di limitazione (Maria è avida ‘limitatamente’ di denaro). Nel secondo esempio la risposta lascia credere che il complemento di abbondanza sia una “sottoclasse” del complemento di specificazione. No, sono due complementi distinti.
Verbi che non mutano di significato:
adempiere, adempire
ammansare*, ammansire
annerare*, annerire
compiere, compire
dimagrare*, dimagrire
empiere, empire
intorbidare, intorbidire*
starnutare, starnutire.
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* I verbi contrassegnati con l’asterisco non sono di uso comune.
Verbi che cambiano di significato:
abbrunare (mettere il lutto), abbrunire (diventare bruno)
arrossare (rendere rosso), arrossire (diventare rosso)
assordare (rendere sordo), assordire (diventare sordo)
fallare (sbagliare), fallire (fare, subire un fallimento)
imboscare (nascondere), imboschire* (piantare alberi, un bosco).
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* Poco adoperato.
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Dalla rubrica di lingua del quotidiano la Repubblica in rete:
Luca scrive:
6 dicembre 2010 alle 09:14
Buongiorno, faccio due domande.
Dopo il predicato nominale, può essere presente un altro complemento? Es: “Maria è avida di denaro”- Dovrebbe essere complemento di specificazione “di denaro”.
Nel caso:”Il cestino di Cappuccetto Rosso era pieno di leccornie”, credo che il verbo essere non sia più copula, quindi come si analizza la frase in analisi logica? Grazie.
linguista scrive:
6 dicembre 2010 alle 17:23
Nel predicato nominale il verbo “essere” – o un altro verbo, come ad esempio “sembrare” – costituisce sempre la copula (dal latino “copulare”, cioè congiungere). In entrambi gli esempi da Lei citati il complemento che segue il predicato nominale fa parte del gruppo del predicato. Per la precisione si tratta, nei due casi, di un complemento di specificazione (nel secondo, più esattamente, di quella particolare categoria che viene indicata come complemento di abbondanza).
Simonetta Losi
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Una piccola “correzione” a quanto scritto dalla linguista. Nel primo esempio del lettore Luca ci troviamo davanti piú che a un complemento di specificazione a un complemento di limitazione (Maria è avida ‘limitatamente’ di denaro). Nel secondo esempio la risposta lascia credere che il complemento di abbondanza sia una “sottoclasse” del complemento di specificazione. No, sono due complementi distinti.
1 commento:
volevo solo chiedere secondo voi cosa significa questo esercizio e se magari potete dar mi una mano a farlo:
CON CIASCUNO DEI SGUENTI VERBI DIFETTIVI FORMULA UN'ESPRESIONE DI SENSO COMPIUTO
CONSTARE-............
DIRIMERE-............
FUNGERE-.............
INCOMBERE-...........
URGERE-..............
VIGERE-..............
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