Tra le parole cadute nell'oblío e cassate dai dizionari dell'uso ci piace menzionare l'acquarzente e il penetotrofio. Il primo termine tutti lo conoscono, inconsciamente, perché ne fanno uso sporadicamente o quotidianamente. Il vocabolo indica, infatti, una bevanda alcolica ad alta gradazione. Il secondo, fortunatamente, lo conoscono - sempre inconsciamente - poche persone perché designa un ospizio per poveri e mendicanti.
Per l'origine dei due sostantivi si veda qui e qui.
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Deputatessa
Per il vocabolario Treccani il sostantivo, anche se di uso non comune, non cozzerebbe contro la grammatica italiana:
3. s. m. (f. -a; anche -éssa, non com.) In senso stretto, membro di uno dei due rami del Parlamento italiano, detto appunto Camera dei deputati. L’appellativo è ora esteso anche ai membri del Parlamento europeo (cioè dell’assemblea dell’Unione europea) e, nell’uso com., ai membri dei consigli regionali.
Per l'enciclopedia, sempre della Treccani, deputatessa, invece, è di uso comune:
Parlamentare e scrittrice inglese (Danville, Virginia, 1879 - Grimsthorpe, Lincolnshire, 1964). Sposò in seconde nozze (1906) il visconte Waldorf Astor, conservatore; nel 1919 fu la prima deputatessa ai Comuni, conservando ininterrottamente il suo seggio fino al 1945. Per le sue relazioni mondane e l'ospitalità concessa nella sua tenuta di Cliveden anche a diplomatici nazifascisti, lady A...
Uomo politico e pubblicista inglese, nato nel novembre 1897 a Tredegar (Galles); figlio d'un minatore e minatore egli stesso dai 13 anni in su, quindi organizzatore sindacale, consigliere provinciale del Monmouthshire dal 1928 e deputato dal 1929, fu con la consorte, la deputatessa scozzese Jennie Lie, tra i fondatori del settimanale socialista ed internazionalista Tribune (1937) e, durante la guerra, fra i più decisi avversarî del "vansittartismo" in politica estera, della...
Femminista e scrittrice, nata a Langhorne presso Mirador (Virginia) il 19 maggio 1879; sposò in seconde nozze l'autorevole conservatore britannico visconte Astor. Lady A. fu nel 1919 la prima deputatessa ai comuni e conservò ininterrottamente il seggio per il collegio di Sutton a Plymouth (quindi passato alla socialista Lucy Middleton) fino alle elezioni, cui non si presentò, del 5 luglio 1945. Per le sue relazioni e l'ospitalità concessa nella sua tenuta di Cliveden..
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Secondo il nostro modesto parere cozza, invece, eccome. Perché trasgredisce la legge grammaticale secondo la quale i sostantivi maschili in "-o" nella forma femminile mutano la desinenza in "-a": sarto, sarta; deputato, deputata.
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Nota d'uso (dal sito "Sapere.it" - De Agostini)
Il femminile regolare di deputato è deputata, già ampiamente usato nella lingua italiana. Alcuni preferiscono chiamare deputato, al maschile, una donna che sia stata eletta alla Camera dei deputati. Si tratta di una scelta che non ha basi linguistiche ma sociologiche, e che comunque può creare, nel discorso, qualche problema per le concordanze.
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Da "Viva la grammatica!" di Valeria Della Valle e Giuseppe Patota:
«...Se l'avvocata viene chiamata avvocatessa, la deputata deputatessa e la vigile vigilessa, a quelle parole viene aggiunta una sfumatura ironica o peggiorativa, un sarcasmo col quale si vuole screditare la donna che svolge quella professione ...»
sabato 11 aprile 2015
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2 commenti:
Cortese dott. Raso,
il Treccani, dopo la Crusca, è considerato la massima autorità in campo linguistico, il "Tempio della Lingua" i cui sacerdoti, però, spesso e volentieri bestemmiano. Spero che gli studenti che lo consultano non prendano sempre per oro colato quel che leggono, come "deputatessa", per esempio.
Un cordiale saluto
Sisto
"Deputatessa"?
senza parole!!!
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